È arrivato il momento di un restyling per le Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Il primo incontro con le vetture è in un luogo mito per il brand: il Museo Alfa Romeo di Arese. Sul frontale risalta un inedito trattamento delle griglie anteriori, dove è posizionato il logo, e quelle inferiori destinate alle due principali prese d’aria, dando vita a una rivisitazione contemporanea del famoso e distintivo “Trilobo”.
«Avevamo fatto alcune ipotesi per modificare anche il paraurti ma Giulia e Stelvio hanno un design talmente equilibrato che l’obiettivo era portare a un livello superiore solo alcuni aspetti, come i nuovi fari e la qualità delle plastiche secondarie come le griglie», ci racconta Alessandro Maccolini, da 25 anni in Alfa Romeo e oggi con il ruolo di Design Project Responsible per occuparsi in modo trasversale di tutta la parte di progetto sia dell’esterno sia dell’interno.
«Lo sforzo è stato fatto per portare al massimo la qualità percepita del modello e andare a colmare delle lacune. Per gli interni la parola chiave è qualità. C’è un nuovo colore azzurro mat che come tutte le finiture opache esalta le volumetrie della macchina. Il colore lucido è molto vitale, risente dei riflessi, mentre l’opaco evidenzia tutti i passaggi di luce», continua Maccolini. Grande novità degli interni è, poi, il cluster digitale per la strumentazione che riprende quanto visto sulla Tonale.
«Il display digitale fa un passo successivo nel senso di maggiore ampiezza delle informazioni che vengono riportate al guidatore. Ci sono tre modalità, ma lasciamo sempre lo spazio alla heritage che abbiamo introdotto con la Tonale», spiega Maccolini. Caratterizzato dallo storico design a cannocchiale, il nuovo schermo è da 12,3 pollici e da qui si accede alle informazioni sulla vettura e ai parametri relativi alle tecnologie di guida assistita.