La vita di Nu-Age, il concept presentato a Pechino da OuShang che è uno dei quattro brand del gruppo Changan, è cominciata con un disegnino che sembra fatto da un bambino: sotto un sole splendente, c’è un ombrellone sotto cui è sistemata una sedia destinata a un anziano, mentre quella per gli adulti è priva di riparo; in mezzo, uno spazio è dedicato ai bambini per il gioco. Ecco, l’idea era di far nascere un’auto che riflettesse le esigenze della nuova ampliata famiglia cinese, attentamente studiata dai designer di Changan. Nu-Age, che può essere letto alla francese (nuage, nuvola: «La forma degli esterni – dice Chen Zheng – sembra proprio una nuvola») o all’inglese (new age: «Una nuova forma, un nuovo linguaggio per OuShang»), ripercorre quel disegnino.

OUSHANG NU-AGE

L’ombrellone – spiega Chen Zheng, che della casa automobilistica cinese è Global Design Chief – si ritrova nella parte posteriore dell’abitacolo, dove un intreccio di legno ripara dalla luce della grande vetrata e le poltrone rivestite di pelle garantiscono ai nonni la massima comodità. Gli adulti sono davanti, i bambini in mezzo su due strapuntini rotondi che si aprono e diventano comodi sedili. «Questa – dice Chen Zheng – è un’auto per il futuro; ma un futuro non molto distante». Abbastanza, in ogni caso, per «cambiare l’immagine del marchio, che finora produceva essenzialmente minivan, e definirne l’avvenire in quanto a linguaggio di design».

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Perché questa “nuvola” non è che l’inizio: «Riflette uno scenario della nuova società cinese – dice ancora Chen Zheng –. Al prossimo colpo affronteremo un altro scenario». Intanto risponde alle due esigenze chiave del futuro: motori elettrici e guida autonoma. Osserva Jaromir Cech, Project Design Director, che ha lavorato a stretto contatto con l’Exterior Manager Matteo Krzanowski: «Le auto tradizionali hanno tre volumi: vano motore, abitacolo e bagagliaio.

OUSHANG NU-AGE

In Nu-Age è tutto diverso. I motori stanno sul mozzo delle quattro ruote. Nel futuro della guida autonoma, poi, non c’è bisogno di bagagliaio perché anche quello può essere autonomo, per esempio sotto forma di un carrello che segue l’auto. Ecco allora che tutto lo spazio è per l’abitacolo, quindi per la famiglia». Là dove ci si aspetterebbe di trovare il bagagliaio, in effetti, c’è un tavolo estraibile per il picnic. «Anche all’interno – aggiunge Chen Zheng – c’è un tavolino centrale che percorre l’intera vettura e che fa da elemento unificatore della famiglia».

OUSHANG NU-AGE

Non solo: «Sul tetto c’è un piccolo drone, che dà un senso di protezione e di fiducia perché può rilevare code o incidenti sulla strada e quindi riduce l’ansia di chi guida». Non sono le uniche intelligenti “stranezze”. Quando l’auto è ferma la parte inferiore delle porte si ribalta in fuori allargando il pianale. «Nu-Age – precisa Cech – comunica il nuovo Dna del marchio, esce dal solco della tradizione».

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«Anche gli interni – spiega l’Interior Manager Simone Tironi, che ha lavorato con l’Interior Project Leader Francesco Cundari – riflettono un nuovo linguaggio di design, puro e pulito. Materiali onesti, dal feltro dei pavimenti ai tessuti e alla pelle. Quando si aprono le porte sembra di essere in una stanza. Persino la strumentazione, in guida autonoma, scompare completamente».

(Articolo completo in A&D no. 232)