Le parole di José Diaz de la Vega, direttore creativo degli studi di design strategico e globale di Volvo Car Corporation, forniscono a Wim Oude Weernink un filo conduttore per tracciare la storia del design della VCC, concept car presentata dalla casa svedese a Ginevra.
« Con questa concept – spiega de la Vega – volevamo approfondire l’espressione emotiva. Pur mantenendo il concetto di abitacolo avanzato, abbiamo spostato lievemente all’indietro il punto più alto. Questa configurazione, insieme alla linea di cintura ascendente conferisce alla VCC il suo aspetto dinamico». Di conseguenza, la vettura sembra anche un po’ più lunga.
« La vista laterale – prosegue – è una sintesi tra i volumi squadrati della classica Volvo 240 e le linee avveniristiche della VCC, che può apparire più audace in sezione, ma in realtà è molto più snella». La VCC presenta anche molti dettagli innovativi, come la vetratura rastremata, i montanti A molto sottili, i paraurti integrati morbidi all’estremità e deformabili, l’impianto di illuminazione, che rinuncia ai gruppi ottici anteriori di taglio orizzontale allineati con la calandra, tipici Volvo.
Gli interni della VCC sono originali, in una combinazione di massima spaziosità e praticità, e rispecchiano l’ interpretazione nordica del concetto di lusso e comfort.
Molto interessante è stata l’applicazione di nuovi metodi operativi, che oscillano tra il modello e lo schermo. Tre settimane di lavoro digitale iniziale sulle superfici, seguite da altrettante settimane di sviluppo in tre dimensioni in clay, e il modello fisico è stato approvato. Con altre tre settimane per la realizzazione definitiva (digitalizzata), delle superfici, «In totale ci sono volute solo nove settimane per definire la forma esteriore della VCC» fa notare José Diaz de la Vega.
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