Il Tokyo Motor Show 2005 ha registrato una crescente tendenza alla concretezza da parte dei costruttori giapponesi, sempre meno tentati da esercizi di stravaganza gratuita. Auto & Design 156 analizza atmosfere, tendenze e novità del salone del Sol Levante.
L’opinion di Robert Cumberford offre una riflessione sulla kermesse nipponica, incentrando l’attenzione proprio sull’aria di diffusa sobrietà – comparata con le precedenti edizioni – che vi regnava. “Per la prima volta negli ultimi vent’anni quasi tutti i veicoli in mostra erano razionali, realizzabili e almeno vagamente pratici; i prototipi surreali e totalmente frivoli brillavano per la loro assenza. C’era anche qualche veicolo deliziosamente privo di senso e senza futuro (la Nissan Pivo elettrica con l’abitacolo sferico rotante era forse il più estremo), ma erano pochi, non la pletora che eravamo abituati a vedere al Makuhari Messe”.
Silvia Baruffaldi segue da vicino i marchi Honda e Audi, impegnati a fornire interpretazioni abbastanza credibili del futuro delle rispettive gamme. Il primo, con tre esplorazioni inedite, le concept car Sports 4, FCX e W.O.W., ha esplorato tre diversi segmenti e innovative soluzioni sia da un punto di vista funzionale che tecnologico. Il marchio tedesco ha invece scelto la vetrina di Tokyo per dare un’anteprima, almeno parziale, della prossima TT di produzione, attesa per il salone di Ginevra 2006.
Sempre tra gli stand del gruppo tedesco, la Ecoracer, piccola vettura coupé-roadster-speedster con cui Volkswagen ha voluto stuzzicare la fantasia dei visitatori giapponesi, ha attirato molta attenzione. Marzia Gandini ha raccolto la testimonianza dei designer che vi hanno lavorato per approfonidre i contenuti e i significati di un modello inusuale per il marchio di Wolfsbürg.
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