Il 46esimo Salone internazionale del mobile si è chiuso registrando oltre 270 mila visitatori: un’edizione da record con un incremento superiore al 20% rispetto all’edizione 2006 – quando la novità fu anche il debutto del nuovo polo fieristico –, e che quest’anno ha coinvolto 2.759 espositori compresi la biennale Euroluce, il Salone internazionale del complemento d’arredo e il Salone Satellite.
Dati che confermano le aspettative di crescita della vigilia, forti di un anno positivo per il sistema legno-arredo (+3% il fatturato sul precedente), e l’impressione di una certa vitalità del settore emersa durante la frenetica settimana milanese, non solo all’interno degli spazi fieristici ma anche nelle manifestazioni del Fuori Salone ormai polarizzate in alcune aree della città, in particolare quelle attestate attorno a Zona Tortona.
Ciò che appare significativo, al di là delle proiezioni ottimistiche, è un concreto investimento sul prodotto da parte di aziende e designer. Lo possiamo verificare considerando, ad esempio, i progetti presentati sul tema della sedia, da sempre il più frequentato dai progettisti, e forse per questo più interessante per cimentarsi ancora in nuove interpretazioni.
Una delle sfide che aziende e designer sembrano voler perseguire sono incentrate sulla leggerezza. Non è una novità che da tempo la dematerializzazione, reale o supposta (considerando l’immane pollution dei rifiuti), invoglia a tour de force riduzionistici di forme, volumi, peso ed energie, certo è che l’impiego di materiali e tecnologie avanzate giocano un ruolo determinante in questo impegno. Ma fare leggero vuol dire impiegare meno materiale, quindi di conseguenza, in senso lato, anche un approccio ecocompatibile al progetto.
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