Protagonista di un segmento a sé stante, nato con un concept del 2003 prima della produzione in serie del 2004, la Mercedes CLS «ha scelto la strada della rivoluzione più che quella dell’evoluzione» – come dice Gorden Wagener – per rintuzzare l’agguerrita reazione dei rivali e riproporsi con questa seconda serie come leader nel comparto dei coupé a quattro porte, fatti per regalare le emozioni di una sportiva elegante e dinamica a chi non vuole rinunciare agli spazi, al lusso e alla funzionalità di una berlina di classe.

Wagener, responsabile del design della casa di Stoccarda, mette sulla nuova CLS la sua firma (la seconda, dopo quella inaugurale sulla SLS AMG, da quando è succeduto a Pfeiffer) e parla di “una nuova filosofia di design”: «Abbiamo mantenuto il Dna del modello precedente, che è fatto di proporzioni, di silhouette slanciata, di vetratura laterale ridotta e cintura alta, insomma di tutto quello che può dare a un’automobile il fascino di un bel bozzetto. Ma abbiamo aggiunto nuove nervature, nuovi atteggiamenti, abbandonando la forma cuneiforme in favore di quella a goccia, il che le conferisce un’immagine molto rilassata, sofisticata».

«Sportività raffinata, forma dinamica e atletica», dicono a Stoccarda, sottolineando con orgoglio di essere stati i primi ad avviarsi su quel segmento (della prima serie sono stati venduti 170 mila esemplari): «Oltre al suo design emozionante – afferma il direttore delle vendite, Joachim Schmidt – la nuova edizione della CLS trae vantaggio dall’essere di un’intera generazione davanti alla concorrenza». Di sicuro questa seconda serie punta più del modello precedente sulle caratteristiche sportive.

L’articolo continua su Auto & Design n. 186