E’ un momento di grande fermento negli stabilimenti Seat di Martorell, presso Barcellona. L’uscita della Ateca, primo Suv della casa spagnola, non è che il primo colpo in una raffica di modelli – tre nei prossimi 18 mesi – che porterà a compimento la filosofia di design avviata con grande coraggio e successo da Alejandro Mesonero-Romanos e che, partita dalla León del 2012, dovrebbe concludersi nel 2019 con la produzione di un Suv alto di gamma derivato dall’affascinante concept 20V20 presentato l’anno scorso. «La Ateca – spiega Mesonero-Romanos – mostra l’evoluzione sistematica del nostro linguaggio stilistico. Il nostro design, scultoreo e carico di tensione, è progettato con precisione e qualità in ogni particolare».
«Una sfida chiave», asserisce il presidente della Seat, Luca de Meo. «Nell’Ateca – spiega Mesonero-Romanos – ci sono già molti elementi del concept 20V20: il cofano, tanto per fare un esempio. La prossima pagina, fra un anno, sarà un’auto, non un Suv, completamente nuova: un gradino superiore, sulla strada di un’evoluzione molto forte del design». La strategia Seat è lineare: «Dopo un periodo di affermazione, fino al 2019-20, ci sarà una seconda fase dettata da una forte evoluzione, quindi una terza in cui potremo fare cose molto diverse e raccogliere il frutto di quello che stiamo facendo adesso».
Dalla icona del marchio, la León, la Ateca trae elementi come la griglia trapezoidale, il blister laterale con raggi minimi di curvatura, le linee estremamente precise, le luci di taglio triangolare: tutto quello che dà un’aria di famiglia. Più l’elemento Suv, con proporzioni ampie e possenti, che nelle intenzioni dei designer trasmettono solidità e affidabilità così come i passaruota leggermente squadrati e i cerchi che misurano fino a 19 pollici.
L’idea per gli esterni è stata di Christian Felske: «Un disegno che ci è piaciuto molto – dice Mesonero-Romanos – perché aveva eleganza, poche linee, era ben strutturato e ben proporzionato». Carta e matita, poi molto lavoro di virtuale, sei modelli in scala 1:4 poi tre di clay in scala 1:1. Avviato nel 2012, il programma Ateca è stato seguito dall’intera équipe dei collaboratori di Mesonero-Romanos: Joaquin Garcia per gli esterni, Jaume Salas per gli interni, Jordi Font per C&T.
«L’Ateca – spiega il responsabile del design Seat – ha un aspetto intuitivo, diciamo i muscoli del corpo umano, quindi una superficie con accenti molto forti che risentono anche dei codici squadrati dei Suv sebbene sia lunga appena 4,36 metri (si basa sulla piattaforma MQBA). E poi c’è l’aspetto razionale, consistito nell’adattare lo stile León a un Suv. Linee progressive e morbide, sì; ma enfatizzando i muscoli in una superficie molto più strutturata, più rettilinea, anche per marcare la differenza fra Suv e hatch-back. L’aria di famiglia è la stessa, ma con due interpretazioni diverse». Ben disegnata, soprattutto, e senza fuochi artificiali a guastarla.
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