Strumentazione riposizionata in linea con l’asse visivo del pilota, volante piccolo e sagomato, touch screen multifunzione a portata di dita. Sono i tre elementi che definiscono l’impostazione ergonomica dell’iCockpit con cui, a partire dal 2012, Peugeot ha riscritto l’architettura intorno al pilota per oltre quattro milioni di vetture. Oggi l’orizzonte creativo vira verso l’acqua grazie a un’operazione condivisa con Benetau, leader francese del settore nautico, che ha generato un’interessante e inconsueta ibridazione di competenze: il posto guida per imbarcazioni Sea Drive Concept.
«Siamo partiti proprio dalle considerazioni relative alla disposizione dei comandi e dei riferimenti operativi per il pilota», spiega Cathal Loughnane, direttore di Peugeot Design Lab, la struttura indipendente che a Vélizy, in seno al Centro Ricerca e Sviluppo di PSA, agisce autonomamente come studio di progettazione per clienti esterni. «Nell’automobile lavorano, in assoluto, i più importanti esperti in merito all’ergonomia. Qui, poi, per tradizione il team di lavoro viene ricomposto a ogni incarico, integrandolo con le figure più idonee selezionate fra chi disegna i modelli del Leone: così disponiamo sempre di professionalità eccezionalmente adatte alle mansioni assegnate. In questo caso, ancor più del solito».
Il percorso progettuale si è avviato anzitutto con la constatazione che l’essere umano assume una sola posizione sulle vetture, ma può comportarsi secondo tre modalità differenti in barca: esistono infatti la guida da seduto, la guida in piedi e l’impiego da fermo. Tale varietà di interazione ha obbligato i designer a ridiscutere profondamente la connotazione dell’area intorno a chi conduce il mezzo. «Sulle prime è stato necessario perfino realizzare un modello in polistirolo in scala 1:1, con fori in punti differenti per poter spostare interruttori, joystick e leve dell’acceleratore. Siamo ripartiti da zero», continua Loughnane.
La sperimentazione è poi proseguita articolandosi attraverso soluzioni modernissime, come un simulatore oleografico a cinque facce i cui costi sono resi sostenibili dalle applicazioni per l’industria automobilistica, conservando pulizia, dinamismo e semplicità d’uso quali criteri ispiratori. «Non si è trattato di rivoluzionare gratuitamente le abitudini di chi si interessa di nautica. Noi non siamo per l’innovazione fine a se stessa. L’intento è razionalizzare e rendere più fruibile una configurazione che, in partenza, risulti leggibile e rassicurante».
Durante le fasi successive è stato integrato ai nuovi contenuti il preesistente modulo Ship Control, brevettato da Benetau, che consente il controllo in chiave domotica di molte funzionalità di bordo. Il risultato richiama l’automotive nei rapporti spaziali fra alcuni elementi (come il volante-timone e il quadro strumenti, che qui però è separabile e si trasforma in un tablet), ma si rivela decisamente aderente alle esigenze di chi va in barca. E regala spunti di riflessione ai designer di domani, che sempre più, indipendentemente dal proprio ambito, dovranno muoversi fra digitale ed evoluzioni della vivibilità.
L’articolo continua su Auto&Design n. 229