La nuova Jaguar F-Type è, essenzialmente, figlia della tecnologia. Per renderla ancora più sportiva le hanno dato una calandra maggiorata («Una bella bocca», dice Julian Thomson), ma questo ritocco di sicuro impatto visivo è stato reso possibile riducendo lo spazio occupato dai gruppi ottici: «Di un tipo – precisa Thomson – che le tecnologie del 2013, quando nacque la prima serie, non ci consentivano».

Fari e fanali da nuove tecnologie

Più sottili e strisciate, le luci anteriori conferiscono alla vettura – sia coupé, sia convertibile – un aspetto più moderno e la fanno apparire più larga e più bassa, così come i gruppi ottici posteriori – anch’essi frutto delle nuove tecnologie – alleggeriscono la coda e contribuiscono ad accentuare «la ricca tradizione sportiva della Jaguar».Questa seconda serie della F-Type è la prima Jaguar tenuta a battesimo da Thomson, per vent’anni nella cabina di regia al fianco di Ian Callum e da circa un anno responsabile del design Jaguar.

Calandra trasformata

Sempre «molto elegantemente proporzionata», la F-Type è a suo parere «fresca, moderna e con una purezza di forme. Avremmo sempre voluto un frontale non dominato dai fari, ma non disponevamo dei mezzi per ridurli». La nuova calandra è dunque al centro della trasformazione. Ma era proprio necessario, conto tenuto che la vettura era ancora attraente?: «La F-Type può contare su una schiera di appassionati sempre in attesa dell’ultima versione. Di qui i nuovi elementi grafici degli esterni e i ritocchi degli interni in termini qualitativi e tecnologici».

Un inizio con idee chiare

Il progetto è stato avviato verso la metà del 2017. Le idee erano molto chiare fin dall’inizio, per cui dopo i bozzetti originali e il lavoro digitale sono stati sufficienti due modelli 1:1 di clay. Sugli esterni ha lavorato Matthew Beaven, che già aveva curato la F-Type originale, in collaborazione con il direttore per gli esterni Adam Hatton. Agli interni, che comprendono la strumentazione su uno schermo di 12,3 pollici e un touch-screen da 10 pollici, ha invece lavorato Alister Whelan.

Sfidare il linguaggio stilistico

Dopo sei mesi il lavoro dei designer era completato. «Il linguaggio stilistico – osserva Thomson – è sempre in movimento. Bisogna discuterlo, sfidarlo e andare avanti. L’industria automobilistica sta cambiando molto in fretta, fra elettrificazione, mobilità condivisa, guida autonoma. Grazie anche al nostro nuovo design studio (A&D no.239) potremo determinare la direzione del nostro marchio, la sua posizione nel mondo dell’auto, le sue caratteristiche.

Più attenzione a salute e mobilità

E tutto questo prima della crisi Covid, quando già era evidente un diverso atteggiamento nei confronti di lusso, sostenibilità e inquinamento. Il virus ha concentrato l’attenzione del pubblico su salute, mobilità e persino status dell’auto. Jaguar ha sempre prodotto auto durature ed eleganti, il nostro ingresso nell’elettrico si adatta bene alla nuova realtà. Presto avremo una XJ tutta elettrica, veramente rivoluzionaria». E una F-Type a batteria? «Per il momento no. Ma tutto è possibile. Prima o poi dovremmo avere una sportiva elettrica, bisogna trovare il momento giusto».

(Articolo completo in A&D n. 243)