Con la EV6, costruita sulla piattaforma E-GMP (Electric-Global Modular Platform) e prima auto completamente elettrica di Kia, i designer del marchio coreano hanno saputo sorprendere con trattamenti formali inediti e inattesi. «Nella EV6 c’è la sportività di una fastback, la presenza di una due volumi compatta e magari anche un po’ della forza cruda di un’auto da rally. Il risultato è reso possibile dal grande lavoro fatto dagli ingegneri sulla nuova architettura EV: il nostro compito è stato anzitutto quello di comprenderne il pieno potenziale», spiega Karim Habib, Senior Vice President del Design Kia.
Focus sulla tecnologia
Habib non fa mistero del fatto che quando è arrivato in Corea un anno e mezzo fa per prendere servizio nel suo ruolo attuale, che lo vede anche Head of Global Design Center, il progetto della EV6 fosse già alle battute finali. «Ho visto subito un focus molto forte sulla tecnologia, con il desiderio di offrire al cliente quanto di più evoluto per aumentare la qualità della vita a bordo».
Contrasti che attraggono
Ecco quindi che i designer Kia hanno voluto porre le persone, il guidatore così come i passeggeri, al centro del progetto, per farlo hanno definito una nuova filosofia progettuale: Opposites United, ispirata ai contrasti e all’incontro di energie positive esistenti in natura. Un tema a sua volta articolato in cinque pilastri fondamentali – Bold for Nature, Joy for Reason, Power to Progress, Technology for Life e Tension for Serenity – secondo un approccio molto orientale che ama le definizioni concettuali.
La digital Tiger Face
Il tutto si è materializzato in un trattamento formale che apre un nuovo capitolo nella storia del design Kia. Ad iniziare dal frontale, dove il caratteristico Tiger Nose si evolve nella Digital Tiger Face, in un disegno che include la grafica dei fari dotati di un sistema di illuminazione dinamica sequenziale.
Il flying bridge
Questa nuova identità dell’era elettrificata si innesta in un corpo vettura aerodinamico, con sbalzi minimi e passo lungo (2,9 metri), il cofano filante e il tetto che termina con uno spoiler, una sorta di “flying bridge” per l’effetto visivo sostenuto dall’inserto nero lucido sul montante di coda.
Veicolo elettrico futuristico
La piattaforma “elettrica” ha consentito di liberare spazio nell’abitacolo, in particolare nell’area anteriore dove il gruppo della climatizzazione è stato spostato in avanti. «Fondamentale in questi progetti è il saper rendere fruibile lo spazio in più», osserva ancora Habib, cui piace molto l’approccio “seamless” dell’esperienza utente, «degno di un veicolo elettrico futuristico», con l’ampio pannello digitale curvo che integra i due schermi da 12”, la realtà aumentata nell’head up display, i sedili Zero Gravity che distribuiscono la pressione del corpo sui cuscini.
(Articolo completo in A&D n. 249)