Dopo essersi affacciato al mondo delle vetture di lusso con il progetto, tuttora in evoluzione, della hypercar ibrida Asfané, il brand Frangivento fondato a Torino dal designer Giorgio Pirolo e da Paolo Mancini, specialista in progettazione e realizzazione di vetture speciali, si è lanciato nella prolifica nicchia del “tailor made” di lusso con la Sorpasso, il cui primo esemplare è stato presentato venerdì 24 a Monte Carlo in occasione della cerimonia di consegna al proprietario. Sorpasso, che Auto&Design ha potuto vedere in anteprima pochi giorni prima dell’evento raccogliendo i commenti degli autori, è una supercar realizzata su un telaio di provenienza italo-tedesca e con motore V10. Nella versione standard battezzata Stradale mantiene anche la potenza “di serie” di 610 CV, mentre la più estrema variante GT3, omologata per l’uso stradale a dispetto del nome, riceve un upgrade che include la sovralimentazione (per 880 CV finali) e un aspetto molto più “carico” di chiara ispirazione corsaiola.
Il primo esemplare, prodotto negli ex stabilimenti Stola a Torino è proprio una GT3 in livrea rossa e nera. È, personalizzato con una targhetta sul parafango destro recante il numero 1 su bandiera italiana, mentre una analoga sul parafango sinistro riporta le inziali dell’acquirente e la bandiera degli Emirati Arabi. L’auto ha dimensioni generose anche se le proporzioni la fanno sembrare più raccolta di quanto non sia: le estese appendici aerodinamiche, tra cui l’ampio alettone con pinna centrale ispirato alle moderne vetture da endurance, spingono la lunghezza alla soglia dei 5 metri, bilanciati da una larghezza che supera i 2 metri.
Le linee contengono numerosi omaggi non soltanto al mondo delle corse, come la bombatura delle portiere che richiama le pance delle monoposto di F1 e gli estrattori posteriori, enfatizzati per ragioni sia estetiche sia funzionali, ma anche ad alcune celebri auto stradali: si va dalle lamelle in alluminio fresato sui montanti posteriori delle portiere (che ricordano la Lamborghini Miura) agli sfoghi a V sui parafanghi anteriori, per arrivare al frontale dal motivo trapezoidale che evoca le ultime Ferrari e alcuni lavori di Pininfarina, mentre la forma arrotondata dei parafanghi posteriori, la linea dritta che va dal tetto alla coda e la sottile fanaleria posteriore a Led richiamano alla mentre le odierne hypercar Bugatti. Originali il cofano motore, diviso in due parti incernierate al centro, e gli scarichi a tre uscite delle quali le due più piccole soltanto decorative, mentre sono molto personali le soluzioni adottate per gli interni, interamente rivestimenti in pelle Fiore e Alcantara e con imbottitura trapuntata anche sull’imperiale.