Il Tech Day, l’incontro organizzato da Hyundai alla scoperta dei nuovi metodi di progettazione, è stata occasione per il costruttore coreano di aprire le porte del suo centro stile di europeo di Rüsselsheim. Inaugurato nel 2005, il design center oggi ospita più di 60 designer che definiscono forme e volumi dei modelli che Hyundai vende in tutto il mondo con un occhio specifico, ovviamente, al mercato europeo. «Dal 2015 abbiamo iniziato un processo di profondo rinnovamento del metodo di progettazione», ci racconta Thomas Burkle, responsabile del design di Hyundai Motor Europe.

«Abbiamo deciso di investire risorse nello sviluppo della nuova tecnologia di realtà aumentata. In questo modo riusciamo a lavorare allo stile di un modello contemporaneamente e da più parti nel mondo, senza tuttavia essere lì fisicamente», continua Burkle. Una tendenza comune a tutti i costruttori e che ha subito una forte accelerazione con la pandemia. Oggi è diventata ormai la regola, visto che circa l’80% dei nuovi progetti in Hyundai sono portati avanti in digitale con vantaggi rilevanti in termini di costi e tempistiche».

«Il processo stilistico risulta facilitato rispetto a un tempo, così come la comunicazione con il quartier generale in Corea. Una volta dato il via libera alla vettura in realtà aumentata si passa alla realizzazione del primo modello in clay, già validato per il 60%-70% dall’ingegneria e si procede alla realizzazione degli interni», continua Burkle. I designer indossano visori ed esoscheletro, impugnano i telecomandi e si immergono nella realtà virtuale dove l’auto può essere vista in qualsiasi ambientazione, sole o pioggia, metropoli, deserti o in studio.

«La tecnologia è avanzatissima, ma ancora migliorabile in alcuni aspetti come la risoluzione quando la connessione è senza fili oppure la riduzione del peso degli equipaggiamenti», ci racconta Simon Loasby, capo del design Hyundai, collegato dal suo studio a Seoul in Corea del Sud, ma che incontriamo nella realtà virtuale dopo aver indossato l’equipaggiamento. «Questi strumenti ci rendono la vita più semplice e ti avvicinano alla realtà, ma al momento non credo si possa prescindere dal modello fisico. Abbiamo bisogno di un modello per entrare in relazione con l’auto, toccarne le superfici e salire a bordo».

L’occasione è perfetta per mostrarci per la prima volta dal “vivo” la concept Seven, sviluppata attraverso l’utilizzo massiccio di queste tecnologie e a cui hanno lavorato contemporaneamente i designer Hyundai di tutto il mondo, spesso da casa a causa della pandemia. Così il costruttore coreano ha convertito la propria sala di presentazione nel design center di Hyundai a Russelheim in un ambiente di realtà aumentata, dove con un click è possibile lavorare ai modelli più diversi senza dover affrontare viaggi a lunga distanza spesso in tempi ristretti. «Questa tecnologia integra ma non sostituisce il fattore umano dell’incontro dal vivo e delle relazioni che rimangono un punto cardine e di grande importanza per ogni creativo», conclude Loasby.