In Corea è un po’ più facile riconoscere a colpo d’occhio le auto elettriche pure: hanno tutte la targa a fondo azzurro. La Kia EV3 non ha però bisogno di questo dettaglio per distinguersi su strada. Il suo design – come raccontiamo nell’ultimo numero di A&D nell’intervista a Karim Habib, Senior VP di Kia Design – la rende un oggetto unico nel panorama delle Suv elettriche compatte. «Siamo stati ispirati da concetti non tipicamente automobilistici prendendo spunto anche da altre discipline, come l’architettura», ci aveva spiegato Habib a Milano in occasione dell’anteprima riservata durante la Design Week.
Dall’Italia siamo quindi andati in Corea per provare la EV3 su strada e scoprire i dettagli del suo design frutto della filosofia Opposites United. Un approccio che rifugge da convenzioni estetico-formali scontate, con cui Kia ha saputo creare una nuova generazione di modelli dal design coraggioso e distintivo, e che è valso al team di Karim Habib il Car Design Award 2024 per il “Best Design Language”.
La EV3 risulta coerente con la sorella maggiore EV9, con cui condivide i principali stilemi caratteristici – in particolare i gruppi ottici ramificati “star map”, il frontale “tiger face”, gli archi passaruote con modanature nere che li fanno percepire più squadrati – ma interpretati in modo originale su volumi ben proporzionati per dimensioni decisamente più contenute: la EV3 misura 4300 mm in lunghezza e 1850 mm in larghezza, per un’altezza di 1560 mm.
A bordo abbiamo apprezzato il disegno moderno e accurato dell’ambiente spazioso, oltre ai materiali – rigorosamente sostenibili – gradevoli alla vista e al tatto, in particolare il tessuto riciclato che riveste la fascia che attraversa la plancia e la morbida rete impiegata sui poggiatesta. Anche in questo caso il design si è ispirato a discipline non automobilistiche, come mostra il bracciolo tra i sedili anteriori da cui fuoriesce un tavolino, pratico in marcia tanto quanto nelle soste, magari durante una sessione di ricarica. Ricarica che peraltro non si impone così di frequente: l’autonomia promessa dalle batterie Nmc è di 430 km per la versione da 58,3 kWh e di ben 605 km per la Long Range con batterie da 81,4 kWh.
Abbiamo provato quest’ultima versione nel traffico, intenso ma scorrevole, di Seoul registrando consumi intorno ai 16,5 kWh / 100 km per percorrere un tratto di circa 50 chilometri, un valore decisamente ragionevole benché i limiti di velocità e i frequenti controlli sulle superstrade che collegano la capitale a Incheon, area del nostro test, non inducano ad accelerazioni eccessive. Il percorso si è rivelato ideale per apprezzare gli Adas con guida autonoma di livello 2 che consente di seguire il veicolo che precede e mantenere la traiettoria senza impugnare il volante: basta toccarlo con due dita per confermare al sistema che il guidatore è vigile.
Ottimo anche il sistema di frenata rigenerativa intelligente i-Pedal 3.0, con quattro livelli di intensità selezionabili da 0 a 3, che immaginiamo promettere molto divertimento di guida in un percorso collinare ricco di curve. Nel traffico abbiamo intanto apprezzato lo Smart Regenerative System, la frenata rigenerativa intelligente 3.0 di Hyundai Motor Group capace di scansionare la strada e intervenire in caso di necessità interagendo con il sistema di frenata rigenerativa.
Un’esplorazione durante la sosta fa apprezzare la EV3 anche per gli aspetti pratici. Oltre al già citato tavolino che si rende disponibile tra i sedili anteriori, i numerosi vani portaoggetti risultano ben ideati. Il volume totale del bagagliaio è di ben 460 litri, cui si aggiungono 25 litri di “frunk”, il vano sotto il cofano anteriore, ideale per riporre il cavo di ricarica o altri oggetti in base alle esigenze di ciascuno. La soglia di carico risulta a filo dell’apertura del portellone, ma al di sotto del ripiano si cela un pozzetto molto capiente. E la funzione V2L, di solito riservata ai Suv elettrici di segmento maggiore, offre la possibilità di alimentare dispositivi esterni.