Perché la nuova Renault 5 vista su strada è così attraente a prima vista? «Per le sue proporzioni», ci spiega Gilles Vidal, direttore del design Renault, che abbiamo incontrato a Nizza in occasione del test drive dedicato alla giuria dell’Auto dell’Anno. «Per ottenere l’effetto “innamoramento istantaneo” erano indispensabili anzitutto le proporzioni giuste, ottenute grazie al lavoro del nostro team di engineering. Su una vettura così compatta e a propulsione elettrica si trattava di una sfida ancora più impegnativa rispetto a una motorizzazione termica, ma la nostra piattaforma Ampere Small ci consente molta flessibilità».

Il riferimento formale per il corpo vettura lungo 3922 millimetri, largo 1774 ed alto 1498 mm (le ruote posizionate ai quattro angoli della sagoma montano cerchi da 18 pollici per tutte le versioni) viene non solo dalla Renault 5 del 1972, ma anche dalla Supercinque e dalla 5 Turbo, «tre vetture che la gente ricorda», dice Vidal, ma il modo in cui lui e il suo team hanno reinterpretato ogni singolo dettaglio esprime una modernità e un gusto estetico capaci di affascinare anche quel pubblico più giovane che delle storiche R5 non ha ricordi personali. 

Guidiamo una Renault 5 E-Tech Electric Giallo Pop (insieme al Verde Pop uno dei colori ispirati direttamente agli anni Settanta, ma con un effetto glitterato che si scopre solo da vicino, mentre da lontano sembrano vernici pastello) ed è un catalizzatore di attenzione: in tanti si voltano a guardarla, nelle soste i passanti si avvicinano per fotografarsi insieme alla vettura. La guida è piacevolissima, la piccola R5 è maneggevole, precisa nella traiettoria e pronta nei sorpassi, con quattro modalità di guida selezionabili dal tasto MultiSense – Comfort, Sport, Eco e Perso – a loro volta ulteriormente modulabili con impostazioni diverse. Notevole anche l’autonomia offerta dalla batteria da 52 kWh agli ioni di litio con chimica NMC (Nichel Manganese Cobalto) abbinato al motore da 110 kW / 150 Cv: fino a 410 km WLTP.

Ma a fare innamorare ancor prima di averla guidata sono i tantissimi dettagli di stile e l’elenco è davvero lungo, cui si potrebbe aggiungere l’ampio range di accessori con cui personalizzare la R5. Per restare in tema con il numero magico della vettura ne citiamo cinque, riferimenti suggestivi reinterpretati in elementi attuali osservati sull’allestimento Iconic Cinq: l’indicatore di carica luminoso a forma di 5 sul cofano, là dove un tempo c’era la griglia di aereazione asimmetrica; i gruppi ottici tutti full Led (quelli anteriori includono la bandiera francese e quando il conducente si avvicina una “pupilla” strizza l’occhio in una sequenza di saluto luminosa, «era importante dare un’anima alla vettura, farla comunicare con le persone», dice Vidal); il cruscotto digitale rettangolare “a scatola” in stile anni Settanta come le grafiche pop disegnate appositamente per la strumentazione; la plancia a due livelli di fronte al passeggero sellata con impunture verticali in giallo, colore ripreso dal piacevolissimo tessuto 100% riciclato che riveste sedili e pannelli porta anteriori. E per concludere, un vezzo: la leva del selettore di marcia al volante che riprende le sembianze dai rossetti delle marche della profumeria francese di alta gamma. 

Design story nel no. 266 di Auto&Design