Il marchio Corvette di General Motors svelerà quest’anno tre nuovi concept progettati per suscitare interesse per il futuro dell’icona delle auto sportive. Il primo dei tre ad essere rivelato scuote di proposito la visione tradizionale di ciò che dovrebbe essere una Corvette. Tanto per cominciare, è dotato di una trasmissione elettrica, ma ad essere più controverso è forse il fatto che non è stato creato in America, ma nel Regno Unito.

Il design U.K. di General Motors
Il concept di hypercar Corvette è il primo progetto pubblicamente riconosciuto al nuovo European Advanced Design Studio di GM con sede a Leamington Spa, nel Regno Unito centrale, e diretto dall’ex designer Jaguar Julian Thomson. Il Design GM, guidato da Michael Simcoe, ha affidato il compito di creare un nuovo concetto di Corvette alla sua rete di studi di design globali. Insolitamente, tuttavia, Simcoe aveva deciso che dovessero essere sviluppati e rivelati pubblicamente tre dei progetti presentati, anziché uno solo come d’abitudine.

Opportunità e riconoscimento
Il ragionamento era quello di attirare potenziali clienti nel processo di progettazione e innescare nuovi dibattiti. Una decisione inoltre premiante per i designer, che altrimenti non vedrebbero celebrato il loro lavoro. «Perché sprecare l’opportunità?» ha osservato Simcoe. Gli altri due sono stati creati negli Stati Uniti, uno nello studio avanzato di GM a Pasadena, in California, e l’altro nel quartier generale del design dell’azienda a Warren, nel Michigan.

Come sarà la nuova Corvette?
Entrambi i progetti statunitensi saranno svelati entro la fine dell’anno, e finora pare che nessuno dei due sia in grado di dare un’idea più chiara di come sarà la futura sostituta dell’attuale Corvette C8 a motore centrale, ora nel suo quinto anno dall’avvio del ciclo di produzione. Il concept europeo basa il suo design intorno alla linea centrale della Stingray originale, che corre dalla parte anteriore a quella posteriore con il parabrezza avvolgente diviso al centro, invece del solo lunotto come avveniva nel modello del 1963. Per il resto, l’aspetto è tutto futuristico.

Profili aerodinamici differenti
Lunga 4669 mm, è stata concepita attorno all’idea di “aero-dualità”, con diversi profili aerodinamici a seconda che l’auto sia in modalità stradale a risparmio di batteria oppure in modalità pista per dare priorità alla deportanza. In pista le superfici aerodinamiche cambiano forma, l’altezza da terra si riduce e le ventole risucchiano l’auto sull’asfalto. Una volta tornata su strada, l’aria viene diretta attraverso il veicolo mediante le prese d’aria per ridurne la scia. I progettisti hanno voluto soprattutto evitare la necessità di parafanghi o spoiler, creando così una forma più pura.

Corvette & Social Media
Lo studio di design avanzato ha anche approfondito il significato di Corvette come marchio e ha creato un’ipotetica pagina sui social media completa di foto realistiche per immaginare come i fan potrebbero reagire alla vettura. «Vogliamo che le persone si innamorino di nuovo della guida e del possesso di un’automobile e volevamo dimostrare che possiamo farlo con il design», ha dichiarato Sophie Ellis, specialista di strategia del marchio dello studio di Leamington Spa.
(Articolo completo su A&D n. 272)