La mostra “Ferrari Design. Creative Journeys 2010-2025” è la prima di una serie di esposizioni tematiche progettate dal Museo Nazionale dell’Automobile insieme a centri stile, designers, aziende e collezionisti e ospitate nel nuovo spazio espositivo dedicato al Car Design: 2 mila mq che parlano di creatività industriale e processo progettuale, in un percorso didattico che accompagna il visitatore attraverso l’evoluzione dello stile automobilistico e del design di prodotto – dagli oggetti iconici agli arredi, fino alle soluzioni tecnologiche più innovative. La nuova sezione si inserisce in un più ampio progetto di aggiornamento del percorso di visita attraverso il quale il Museo ha ripensato gli strumenti per comunicare la sua collezione in modo accessibile, contemporaneo, trasversale e sostenibile.
Curata da Silvia Baruffaldi – Direttore Responsabile di Auto&Design – e progettata dallo Studio Librizzi con Leftloft per la parte di allestimento multimediale, la sezione si sviluppa su quasi 2000 mq e comprende lo spazio destinato alle mostre temporanee e un’area didattica permanente, realizzata in collaborazione con Triennale Milano per la parte dedicata al design di prodotto. L’allestimento si sviluppa attraverso una sequenza di superfici disposte a ventaglio che scandiscono il percorso e accolgono una selezione di oggetti, modelli e documenti. Ogni elemento diventa tappa di una narrazione che supera il confine tecnico dell’automobile per toccare il design e la produzione industriale, la moda, la grafica e la cultura visiva del proprio tempo. Dall’ideazione del prodotto – con il processo creativo che trasforma un’intuizione in un modello concreto – alla trasformazione dello stile automobilistico nel tempo, lo sguardo si amplia fino a comprendere i cambiamenti della società e della tecnologia che hanno influenzato, e sono stati a loro volta influenzati, dall’automobile.

Dodici casi studio di vetture significative nella storia del car design – la Fiat 3 ½ HP del 1899, la Lancia Aprilia del 1936, la Citroen DS del 1955, la Fiat Nuova 500 del 1957, la Volkswagen Golf del 1974 , la Ferrari 512 BB del 1976, la Fiat Panda del 1980, la Renault Espace del 1984, la Toyota Prius del 1997, la Audi A6 del 2004, la Range Rover Evoque del 2011 e la Hyundai Ioniq 5 del 2021 – scandiscono le tappe fondamentali di questa evoluzione, mentre una selezione di oggetti di design industriale mette in relazione l’estetica dell’auto con i linguaggi del costume e della cultura. Il racconto si completa con una spettacolare proiezione multimediale a parete che racconta il morphing – l’evoluzione delle forme – e una serie di interviste ai protagonisti del car design – designer, carrozzieri, imprenditori – che, con la loro creatività e visione, hanno contribuito a rendere Torino un punto di riferimento internazionale per lo stile e l’innovazione automobilistica.
La sezione dedicata al design di prodotto è realizzata in collaborazione con Triennale Milano – che ha concesso in prestito numerosi materiali dalle sue collezioni – e curata da Marco Sammicheli, curatore per il settore design, moda e artigianato di Triennale Milano e direttore del Museo del Design Italiano. Tra gli oggetti esposti figurano capolavori come la Poltrona Tre Pezzi di Franco Albini e Franca Helg (1959, Cassina), lo Sgabello Mezzadro e la Lampada Toio degli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, il Televisore portatile Algol TVC11 di Marco Zanuso e Richard Sapper, il Giradischi GA45 Pop e la Calcolatrice Divisumma 28 di Mario Bellini, la Lampada Eclisse di Vico Magistretti, il carrello servitore Boby di Joe Colombo, e una selezione di oggetti della serie “I like Bike” di Monica Bolzoni. Questi pezzi, insieme ad arredi, lampade, strumenti tecnologici e oggetti iconici, offrono ai visitatori un3 viaggio attraverso l’evoluzione del design industriale e di prodotto, mettendo in luce creatività, funzionalità e innovazione.
La selezione di vetture esposte in questa sala racconta oltre sessant’anni di evoluzione del car design, attraverso modelli che hanno segnato la storia dell’automobile per innovazione tecnica, formale e culturale. Dalla Giulietta Sprint del 1954, creata da Franco Scaglione per la Bertone, simbolo di eleganza e rinascita industriale dell’Italia del dopoguerra, al suo “Mascherone” in legno, preziosa testimonianza del processo artigianale che precedeva la realizzazione della carrozzeria, il percorso si apre con un omaggio all’eccellenza del design torinese. A seguire, la Citroën DS 19 del 1955, progettata dall’italiano Flaminio Bertoni, rivoluziona il concetto stesso di automobile con la sua linea fluida e aerodinamica, divenendo emblema di modernità e progresso tecnico. Il viaggio si conclude con la Ferrari Monza SP1, modello di stile del 2018 che reinterpreta in chiave contemporanea le barchette da corsa del passato, fondendo memoria storica e visione futuristica.


