1606201001_Ginevra_2010

Il clima di inizio primavera a Ginevra era clemente; al salone era presente un numero insolito di vetture e tutti si sono dichiarati ottimisti riguardo alle prospettive di ripresa economica. Considerando la triste realtà dei recenti dati di vendita, tuttavia, questo ottimismo sostenuto con decisione ricordava molto un bambino spaventato che fischietta al buio per farsi coraggio mentre passa vicino a un cimitero buio.

Il tema dell’ottantesimo Motor Show di Ginevra era ovviamente l’elettrificazione della trasmissione, sia sotto forma di vetture elettriche pure alimentate a batteria, basate sulla tradizione della Jamais Contente del 1899 di Camille Jenatzy (la prima automobile che ha superato i 100 km/h), sia di ibridi a idrocarburi-elettrici come la Löhner-Porsche del 1900 di Ferdinand Porsche, il primo veicolo in assoluto di questo tipo.

Nel 19esimo secolo, quando molti pionieri dell’automobile erano di fatto ingegneri elettrici, la riduzione finale elettrica era importante, ma poi venne quasi dimenticata fino al 21esimo perché i motori a combustione interna alimentati a benzina presero il sopravvento per i successivi cento anni.

Persino la Ferrari aveva in mostra un ibrido, la Hy-Kers, versione della 599 con sistema di recupero dell’energia cinetica che l’anno scorso aveva creato confusione e turbato la corsa di Formula Uno. Secondo la Ferrari riduce del 39% l’inquinamento atmosferico, un progresso straordinario.

Pur così sensazionale, tuttavia, questa soluzione era difficilmente all’altezza del prototipo Porsche 918 Spyder, la più grossa sorpresa del salone, per il quale la casa di Stoccarda ha dichiarato un consumo di soli 3 litri ogni 100 km per il motore termico nel ciclo europeo e una potenza totale di oltre 700 Cv comprendendo le batterie e i tre motori elettrici di cui è dotato. La Porsche sostiene che sul Nurburgring la 918 è più veloce della Carrera GT V-10 uscita recentemente di produzione e sembra assolutamente realizzabile.

Audi, Lotus, Lexus, Infiniti, BMW, Mercedes-Benz, Hyundai, Chevrolet… avevano tutte in mostra veicoli ibridi, alcuni dei quali già acquistabili. Ci vorrà una decina d’anni per capire se terranno bene sul mercato dell’usato, se le batterie di ricambio saranno molto costose e se l’esperienza degli utenti rispetto a tutti questi cambiamenti sarà positiva oppure no. Nel frattempo, tutti i costruttori automobilistici su larga scala dimostrano consapevolezza delle “tre E”: elettricità, ecologia ed economicità.

L’articolo continua su Auto & Design n. 182