Fra i numerosi pettegolezzi che circolano nel mondo dell’auto c’è quello secondo cui Ian Callum, responsabile del design Jaguar, non volesse un Suv all’insegna del “big cat”. «Quello che è vero – spiega l’interessato – è che quando arrivai alla Jaguar 16 anni fa tutti parlavano di Suv. Io dissi no, perché all’epoca altre erano le priorità. Ma poi le cose cambiano, siamo riusciti a dare un volto nuovo al nostro illustre marchio e oggi non ho alcun dubbio che questa fosse la cosa da fare, a condizione che riuscissimo a tener fede ai valori Jaguar».

La F-Pace presentata al salone di Francoforte è la risposta della casa inglese a un mercato – quello dei Suv di lusso – in forte espansione. Leggermente più piccola delle dirette concorrenti – Cayenne, Bentayga, ma anche Q7 e X5 – sfrutta quella che Callum definisce «un’architettura molto intelligente» (80 per cento alluminio, nata espressamente per questa vettura) per garantire un passo di 2,87 metri – su una lunghezza di 4,73 – e quindi ampi spazi interni.

«Rimanendo assolutamente fedeli alla nostra filosofia di design – osserva Callum – la F-Pace è immediatamente riconoscibile come una Jaguar. Offre grandi spazi interni, ma grazie alla nostra disciplina in tema di proporzioni, superfici e linee pure abbiamo ottenuto quella che considero la vettura più equilibrata e attraente del suo segmento. Ha una postura dinamica e una grande sensualità, asserisce la propria presenza ma senza aggressività». La sua nascita non è stata però priva di difficoltà. Avviato nel 2011, il progetto si è sviluppato attraverso quattro modelli 1:1, che tuttavia rivelavano – parole di Callum – «un aspetto rigido, non sufficientemente voluttuoso». Julian Thomson e Matt Beaven, designer degli esterni, diedero la svolta decisiva due anni fa, quando Jaguar presentò il concept C-X17 nato senza le costrizioni della produzione in serie. «Quel concept – spiega Callum – ci aiutò molto a chiarirci le idee. Messo accanto al modello della F-Pace rivelò tutto il suo potenziale e decidemmo di adottarne le caratteristiche principali».

Grandi proporzioni, quindi, ma anche «belle linee semplici, una silhouette eccitante, semplicità classica Jaguar». Sono elementi che danno alla F-Pace «energia, anche per le linee chiaramente mutuate dalla F-Type e il frontale che ricorda XF e XE». E poi gli interni, che sono stati curati da Alister Whelan (a sua volta manager dell’intero progetto): «Hanno un’architettura molto semplice – dice Callum – con varie opzioni di finitura. Sono molto più gradevoli che in molte rivali». Della regina dei Suv, quella Range Rover che appartiene alla stessa scuderia, «non ci sono che alcuni elementi di elettronica». Il resto è tutto Jaguar. Ma forse era proprio quella la condizione di Callum per affrontare la nuova sfida.

 

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