Linee tese o curve? Uno schermo flottante o integrato nel cruscotto? Il processo di creazione di una concept car – un esercizio che serve per mostrare le linee guida del futuro stilistico di un marchio, solleva centinaia di domande e richiede ore di schizzi, rendering, nuove idee e ripartenze. Per Cupra Formentor il processo è durato in totale sei mesi che si possono sintetizzare in tre fasi principali.

Cupra Formentor
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1 – Trasformare le idee in immagini: «Una macchina su cui vuoi mettere le mani». Questa è la visione di Alberto Torrecillas, designer esterno della Formentor, quando si è confrontato con i suoi primi schizzi. «Lavorare alla progettazione di una concept car ci dà più libertà. In primo luogo, disegniamo le idee sul foglio di carta. Ad alcuni stilisti piace iniziare a disegnare su una tavoletta grafica, ma io preferisco di gran lunga gli schizzi a matita, fatti a mano libera sulla carta. Le proposte sono diverse». Le idee scorrono sotto forma di schizzi, decine di disegni che iniziano a mostrare forme e volumi, dando la sensazione che l’auto sembri in movimento anche da ferma. Nel frattempo, il team di Color&Trim rivolge tutta la sua attenzione alle sensazioni legate al tatto e ai colori. E’ qui che le ultime tecnologie incontrano l’artigianato. I tessuti e i materiali devono essere selezionati e i colori interni ed esterni devono essere progettati. Per questo modello è stato scelto un concetto “sporty chic”, come descritto dalla designer del team Color&Trim Amanda Gómez: «La pelle, le cuciture a vista, le texture in alluminio e il colore che abbiamo creato appositamente per questo concept, il blu petrolio, ricordano tutti un’officina meccanica, uno dei luoghi preferiti di un appassionato di motori».

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2 – Una volta che la forma è stata plasmata, è il momento di dargli vita ed è qui che la tecnologia entra in gioco. I progettisti Cad (Computer Aided Design) trasformano i disegni in grafica 3D per iniziare a modellare le superfici esatte della vettura e adattarne tutte le caratteristiche e gli elementi. In questa fase, inoltre, vengono effettuate verifiche per assicurare che siano soddisfatti tutti i requisiti tecnici necessari per la realizzazione del veicolo. Grazie alla realtà virtuale, l’auto può essere magicamente vista già inserita in un contesto reale, come nel bel mezzo nel mezzo dell’Avenida Diagonal di Barcellona. «Possiamo convalidare il 75% del progetto solo con le due dimensioni mentre con il 3D arriviamo alla validazione al 100%», spiega Manel Garcés, responsabile del reparto di visualizzazione. Questo processo avviene sia per l’esterno che per l’interno del veicolo. Negli ultimi anni c’è stato un cambiamento radicale nella progettazione degli interni. «Eravamo soliti progettare l’intero pacchetto e alla fine decidevamo il posizionamento del comparto digitale come ad esempio la radio e i pulsanti per la gestione di alcune funzioni. Oggi partiamo a progettare gli spazi interni dal posizionamento degli schermi e dei display; poi ci occupiamo del resto», sottolinea Jaume Sala, responsabile dell’interior design del marchio spagnolo del gruppo Volkswagen.

Cupra Formentor
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Nel Design Digital Lab, vengono definite le esperienze d’interazione digitale. La priorità del laboratorio è semplificare l’esperienza dell’utente e rendere disponibile la massima quantità di informazioni nel minor numero di passaggi. Nel caso di Formentor, il lavoro è durato due anni con l’aiuto di un simulatore e più di 3.000 icone per definire il cruscotto digitale sullo schermo da 10 pollici.

3- Il modello in argilla: il team di modellisti utilizza 700 chili di argilla per trasformare finalmente il design del Formentor in un modello fisico a grandezza naturale che può essere visto e toccato, sia all’interno che all’esterno. «Durante il processo di creazione di una concept car, i designer apportano continue modifiche al modello e noi siamo lì con loro. Questo materiale industriale sintetico ci permette di apportare modifiche velocemente. Una volta ultimato il lavoro è molto difficile dire se si tratti di un modello in argilla o meno», dice Carlos Arcos, responsabile della modellazione esterna.