Definire ed affermare una solida immagine di marca è il primo obbiettivo che si è prefisso il design Nissan nel suo piano di valorizzazione e rilancio di tutte le proprie attività creative e progettuali. Un programma che segue di pari passo il “Nissan Revival Plan” (NRP) annunciato al Tokyo Motor Show del 1999 dal neo-presidente Carlos Ghosn.
Le otto concept car presentate a Tokyo sono la dimostrazione di quanto il design Nissan, guidato da Shiro Nakamura, sia stato particolarmente attivo negli ultimi due anni.
Uno dei prototipi aveva già debuttato a settembre al salone di Francoforte: Crossbow, sport utility dall’esterno geometrico e dal raffinato interno “hi-tech”, ipotetico successore del Safari/Patrol, e la mm. Anche la mm, compatta due volumi per il segmento B che anticipa le forme della prossima Micra/March, era già stata vista a Francoforte, ma allora si chiamava mm.e ed era in una versione meno vicina alla futura vettura di serie.
La stessa strategia di anticipazione per gradi è stata seguita anche per la Fairlady Z: evoluzione del prototipo Z svelato a Detroit nel gennaio 2001, si è mostrata al pubblico in veste quasi definitiva. Insieme ad un’altra concept car, la GT-R, la Z rappresenta uno dei due punti essenziali su cui si basa la strategia Nissan per esaltare la “brand identity”: il divertimento di guida.
Il secondo punto riguarda invece la tecnologia informatica e tutte le possibili applicazioni della telematica di bordo, tema di cui è portavoce principale la concept car Ideo. Completano il panorama dei prototipi esposti a Tokyo la Kino, monovolume che contiene un salotto semovente riconfigurabile, la Nails, pick-up stradale concepito dai giovani designer Nissan, e Moko, microcar (ha un motore da 660 cm3) sviluppata con Suzuki ormai prossima al debutto sul mercato.
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