Duecentotrentotto millimetri in lunghezza. Sono la differenza essenziale fra due prodotti SsangYong: il crossover compatto Tivoli presentato poco più di un anno fa – che ha coinciso con la prima fase di rilancio del marchio coreano dopo l’arrivo dell’indiana Mahindra, segnando 64mila vendite nel 2015 – e il nuovo “crossover wagon” XLV che offre maggiore spazio nel vano bagagli sfruttando la stessa base tecnica e mantenendo inalterata la risoluzione formale sino alla zona posteriore. Questa evidenzia ora una stilizzazione gradevole, con un effetto “sospeso” dato dalla terza vetraratura che si unisce al lunotto celando i montanti. Rispetto a Tivoli variano anche il portellone ed il disegno dei gruppi ottici avvolgenti che lateralmente seguono il taglio inclinato del terzo montante.

Il tutto per una lunghezza totale di 4.400 mm – il passo è rimasto di 2.600 mm – che genera un vano bagagli che parte da 720 litri (incluso il vano sotto il pavimento da 146 litri dove è alloggiato il kit gonfia/ripara) e che sale sino a 1.440, abbattendo il divano in due parti. L’abitacolo è rimasto invariato, ed è stato arricchito con nuove pannellature “glossy black”. Ben profilati i sedili, ergonomica l’impugnatura del volante, ben leggibile la strumentazione; una finezza: i pozzetti sagomati sui braccioli delle portiere per agevolarne la chiusura.

La gamma si articola sugli allestimenti Start, Go, Be, Limited, Be Visual e Limited Visual. Tra le dotazioni comuni, assistenza alla frenata, sistema anti ribaltamento, sensori parcheggio, hill-holder, impianto hi-fi MP3 con comandi al volante, Bluetooth, retrovisori esterni riscaldati. Sulle Limited troviamo anche tetto apribile navigatore, fari allo xenon e interni in pelle, mentre le Visual offrono vernice bicolore, cerchi specifici, sensore luci e pioggia, volante riscaldato. I motori sono le unità di Tivoli, tutti 1.6: benzina e gpl da 128 CV, turbodiesel da 115 CV. Trazione anteriore o integrale, cambio manuale o automatico, sempre a sei rapporti.