Pochi giorni fa è mancato Tom Tjaarda, scompare un designer e un gentiluomo. Auto&Design lo ricorda con affetto attraverso l’articolo dell’amico Robert Cumberford pubblicato sul numero 215.
Nonostante il cognome di origine olandese, Stevens Thompson Tjaarda van Sterckenberg è nato in Michigan e ha il passaporto americano e a metà del secolo scorso si è laureato in architettura. Nessuno di questi dettagli biografici, però, descrive chi o cosa è Tom Tjaarda: un designer di automobili italiane, uno dei migliori e certamente tra i rappresentanti attivi da più lungo tempo di quel gruppo altamente apprezzato di disegnatori competenti e di talento che hanno primeggiato nella professione tra il 1945 e il 1995.
Tjaarda ha collaborato alle attività di design di Ghia, Pininfarina, Fiat e Rayton Fissore e nel suo studio di design indipendente ha progettato, per molti dei principali costruttori del mondo, almeno cinquanta tra concept car, show car e vetture di produzione. Ha iniziato il primo concetto della Ford Fiesta mentre lavorava alla Ghia e c’è stato momento negli anni Settanta in cui le auto che Enzo Ferrari e Pinin Farina usavano personalmente tutti i giorni erano modelli da lui creati mentre era in Pininfarina. Alla domanda su quali siano le sue favorite tra le dozzine di vetture che ha realizzato, Tom Tjaarda cita senza esitazione la Pininfarina Rondine, la concept car del 1963 realizzata in un unico esemplare sul telaio della Chevrolet Corvette, e la De Tomaso Pantera del 1971, probabilmente la supercar a motore centrale più venduta in assoluto, con più di 10.000 esemplari prodotti in un periodo di dieci anni.
Le sue scelte sembrano suggerire che si può portare un americano fuori dal suo paese, ma non gli si può togliere l’amore per i grandi motori V8. Salvo che Tjaarda non ha mai posseduto una “muscle car” americana ed è profondamente europeo nella sua sensibilità automobilistica e nella sua passione per le automobili piccole e agili. È estremamente compiaciuto che il suo progetto di una Corvette si sia evoluto nella Fiat 124 Spider, prodotta in molte decine di migliaia di esemplari per tanti anni. Uno dei progetti di Tjaarda che preferisco è la Innocenti Spider, un’alternativa molto piacevole alle goffe gemelle britanniche Austin-Healey Sprite e MG Midget, costruite sulla stessa base meccanica e ormai quasi dimenticate.
Tom Tjaarda è un architetto pienamente qualificato che, ad eccezione a diversi interni di negozi italiani, ha praticato molto poco questa professione. Ha anche progettato numerose macchine di piccole dimensioni, il che ne ha fatto uno dei primi “maestri” italiani a occuparsi di industrial design, molto prima di Giugiaro e della casa Pininfarina. Del resto, perché no? Intelligenza, gusto, talento e competenza sono preziosi in ogni impresa, come Tjaarda ha brillantemente dimostrato nella sua lunga carriera.