La sportività ha sempre rappresentato un elemento cardine nella produzione Mini, che trova la sua massima espressione sulla John Cooper Works GP, la versione dal carattere più corsaiolo di tutte le Mini. Oggi è giunta alla sua terza generazione e verrà prodotta in sole 3.000 unità. Il lavoro di definizione del design del modello è cominciato nel 2017. «Trattandosi di un modello in serie limitata, abbiamo avuto maggiore libertà di movimento rispetto ad altri progetti, pur lavorando a stretto contatto con gli ingegneri, viste le prestazioni in gioco», spiega Oliver Heilmer, capo del design Mini.

«Tuttavia, sono stati pochissimi gli interventi richiesti dai tecnici. È successo, ad esempio, con l’alettone posteriore. Nel corso di una sessione di test al Nurburgring, ci venne chiesto di modificare il profilo posteriore dell’ala per aumentare il carico aerodinamico sul retrotreno». Ma oltre alle questioni tecniche, la GP porta al debutto anche tutta una serie di soluzioni stilistiche inedite per l’attuale generazione di Mini. «L’elemento più caratteristico a livello estetico sono sicuramente i passaruota – prosegue Heilmer -. Realizzati in fibra di carbonio, si sollevano letteralmente dal parafango, creando un’intercapedine dal sapore molto racing. Quelli posteriori poi, hanno un’inclinazione nella parte frontale che va concettualmente a creare un senso di continuità con il profilo dell’alettone».

Sempre sul tema dei passaruota, su quelli anteriori per la prima volta trova posto il numero di serie dell’esemplare, che si sposta dal tetto e non è più adesivo, bensì è impresso sul carbonio. Ma nonostante i tanti elementi di rottura con lo stile delle due precedenti generazioni, sono molte le caratteristiche che il team di Oliver Heilmer ha voluto mantenere nel passaggio a questa terza serie. «Su tutti abbiamo i cerchi in lega da 18” a quattro razze, la verniciatura bicolore sulle tonalità del grigio con punte di rosso. In ultimo, naturalmente, la configurazione a due posti nell’abitacolo». A proposito degli interni, sulla GP spicca il nuovo quadro strumenti ereditato dalla Mini elettrica, ma personalizzato nella grafica.

Tanta poi l’attenzione rivolta ai materiali. «Abbiamo scelto di dare un tocco in più di esclusività alla GP realizzando i paddle al volante in alluminio – spiega Heilmer -. Ma non solo. Per farli abbiamo utilizzato la tecnica della stampa 3D. Una soluzione che sottolinea una volta di più la cura con la quale abbiamo lavorato al progetto». La stessa tecnica di produzione è stata utilizzata anche per il pannello (questa volta in plastica) inserito nella plancia, davanti al passeggero, sul quale è impresso il numero di serie dell’esemplare. La GP non è dunque soltanto la massima espressione della sportività secondo Mini, ma anche un oggetto da collezione, da conservare gelosamente.