Il mondo dell’automobile è cambiato significativamente negli ultimi anni, così come si sono diversificati gli stili di vita e i valori delle persone. Come dovrebbe rispondere il design dei veicoli? Simon Humphries è il responsabile di Toyota e Lexus Global Design, a capo delle operazioni di design per entrambi i brand. Dall’anno scorso è anche giudice del Lexus Design Award, un concorso annuale internazionale di design. Nel contesto di un mondo gettato nello scompiglio dalla pandemia globale di Covid-19, parla del ruolo dei designer e della sua personale filosofia di design.
Da quando è entrato a far parte del Gruppo nel 1994, Simon Humphries, nato nel Regno Unito, ha lavorato su una moltitudine di progetti di vetture. Oggi guida i suoi team di progettazione con inventiva e capacità di tradurre le idee in realtà. «Nel Regno Unito ho studiato design industriale, quindi prima di entrare in azienda non avevo mai lavorato nel design automobilistico», ricorda Humphries. «Nonostante la mia mancanza di esperienza, sono stato accolto nel team grazie alla mia esperienza in altri campi. Questo tipo di flessibilità sarà fondamentale per diventare una mobility company».
Spiegando la sua filosofia di design, continua: «L’aspetto più importante del design è considerare i sentimenti dell’utente. Poi, dopo aver elaborato un design che incorpora queste considerazioni, bisogna essere in grado di spiegarlo chiaramente sotto forma di una storia. Questo è il motivo per cui è essenziale per i designer avere capacità di comunicazione. Cerco sempre di spiegare di cosa hanno bisogno i nostri clienti e come il mio design riflette queste esigenze. Non importa il design in sé: se lo mostri a cinque persone, ognuna si concentrerà su aspetti diversi. In altre parole, la comunicazione è la chiave per trasmettere l’intenzione del designer».
I disegni che Humphries crea non sono semplici illustrazioni; hanno parole e concetti: «Come saranno le automobili del futuro? La risposta sta senza dubbio nel modo in cui rispondiamo al desiderio umano di muoversi liberamente. A differenza degli animali, i cui movimenti sono guidati da bisogni fondamentali come il cibo o il riparo, gli esseri umani hanno la libertà di seguire la loro curiosità e cercare di imparare. In questo modo, il desiderio umano di muoversi è molto profondo», dice. «Alcune persone si preoccupano che se la guida automatizzata diventasse uno standard, il design automobilistico si mercificherebbe. Ma io non sono d’accordo; infatti, credo che sia vero il contrario».
«Nessun utente vuole sempre la stessa cosa dal suo veicolo. Per esempio, potrebbe voler fare il pendolare in auto per andare al lavoro da solo; poi, in un altro momento, potrebbe voler utilizzare l’auto per fare shopping, o andare in giro con la famiglia. Quindi, è meglio se un veicolo può rispondere alle esigenze individuali nel miglior modo possibile. Oggi la situazione è differente. Non è possibile creare automobili usando la stessa mentalità del passato. Da una prospettiva incentrata sul mercato, il design automobilistico ha bisogno di una rivoluzione di idee. Molto tempo fa, il design automobilistico aveva “tendenze” identificabili. Non è più così. I consumatori sono diventati incredibilmente diversi e i mercati cambiano con grande velocità. La chiave è questa: quanto velocemente possiamo rispecchiare le esigenze degli utenti nei nostri prodotti?».