Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino inaugura la mostra “La Forma del Futuro”, un percorso espositivo che racconta, con il contributo di 16 esemplari d’eccezione, la capacità di Pininfarina di immaginare il futuro e dargli forma anticipando i tempi e dettando le tendenze. Una selezione di prototipi di ricerca, dream car e vetture esclusive che testimoniano il genio espresso dalla casa di design italiana nel corso di tre generazioni e oltre 90 anni di storia, con un approccio progettuale che, combinando stile e funzione, ha segnato l’evoluzione dell’automobile.

La mostra si sviluppa attraverso aree tematiche. Si inizia con la sezione “Arte”, che non può che essere dedicata all’icona Pininfarina per eccellenza, la Cisitalia 202. L’area “Stile” introduce alla ricerca in grado di dettare le scelte stilistiche degli anni a venire. Una costante nella storia di Pininfarina, sempre perseguendo l’obiettivo numero uno, ovvero la creazione di automobili che esprimano bellezza e il buon gusto tipicamente italiano. Segue, nell’area “Ricerca”, una sfilata di esemplari che testimoniano la ricerca formale e aerodinamica, gli studi sulla sicurezza e sull’architettura degli interni, la sperimentazione di nuovi materiali riciclabili ed ecocompatibili, l’applicazione di propulsioni amiche dell’ambiente. Lasciando quest’area si entra nella seconda parte dell’esposizione.

Si inizia con “Tecnologia”, dove troviamo due oggetti di ricerca applicata al mondo delle vetture da corsa. Da un lato, la Sigma Grand Prix del 1969, progetto per monoposto di Formula 1 che raggruppa concetti e soluzioni originali di sicurezza tesi a ridurre drasticamente la componente di rischio intrinseca a questo sport. Dall’altro, la H2 Speed, la prima auto da pista a utilizzare l’innovativa tecnologia delle celle di combustibile alimentate da idrogeno. Prima del gran finale, la mostra regala, con l’area “Mito”, uno sguardo su quei capolavori che, grazie al loro stile senza tempo, sono entrati nell’immaginario collettivo come sinonimo di bella automobile italiana, sovente anche grazie a Hollywood: tra tutti, il Duetto guidato da Dustin Hoffman nel film Il Laureato, qui evocato in alcuni dettagli, oltre che nel nome, dalla concept car 2uettottanta. A chiudere il cerchio è l’area “Futuro”: qui troviamo la Pininfarina che verrà.