La parola d’ordine è “lusso”, a cui si aggiunge l’aggettivo “moderno”. Con questa bandiera Jaguar affronta una corsa verso il futuro, attraverso una rivoluzione epocale che ha toccato anche la struttura interna, attribuendo la responsabilità del design a Gerry McGovern, Jaguar Land Rover Chief Creative Officer, che finora guidava soltanto Land Rover. La corsa è verso il dichiarato obiettivo del gruppo Jaguar Land Rover di diventare entro il 2039 un’azienda a zero emissioni di carbonio. La prima tappa sarà, nel 2025, la prima nuova Jaguar interamente elettrica (elettrico è già il Suv I-Pace).
La corsa è già cominciata
Di fatto la corsa, come spiegano in un’intervista ad Auto&Design Adam Hatton e Alister Whelan, a capo rispettivamente del design esterni e interni di Jaguar, è già incominciata. Per i modelli 2022, spiega Hatton, «abbiamo rivisitato l’intera gamma, in chiave di un maggiore lusso, migliorando le proporzioni esterne e, soprattutto negli interni, migliorando i particolari e il senso di qualità che Jaguar deve sempre avere». In aggiunta i Suv F-Pace ed E-Pace dispongono di una versione plug-in e una mild hybrid.
Alla ricerca della purezza formale
Il nuovo comandamento prevede di “reinterpretare il futuro del lusso moderno attraverso il design”. Ma come? «Quello che Adam ha fatto sugli esterni è stato rinfrescarli – spiega Whelan – ma per esempio gli interni di XF e F-Pace sono stati completamente rinnovati: porte, pannelli degli strumenti, consolle, volanti, HMI. Piuttosto inconsueto per vetture appena a questo punto del loro ciclo. La Jaguar ha sempre avuto lussuosi interni e il modo in cui distilliamo quella tradizione in qualcosa di moderno li rende di aspetto più gradevole, splendidamente strutturati, semmai con un senso di design riduttivo, molto puro».
L’obiettivo è “il massimo livello
Afferma Hatton: «Ci è sempre stato chiesto di avere il miglior design per ogni categoria in cui competiamo sul mercato. La mia parte consiste nell’attirare i clienti con l’aspetto degli esterni, poi tocca ad Alister: quando entrano nell’auto devono avere una meravigliosa esperienza e confermare a se stessi che vogliono quell’auto, anzi che ne hanno bisogno. Questo abbiamo fatto su tutta la gamma: le vetture erano già ottime, ma ora sono veramente al massimo livello».
Si riparte dal foglio bianco
Probabilmente le Jaguar del nuovo corso godranno degli stessi vantaggi di progettazione che ha avuto il Suv elettrico I-Pace. «Abbiamo potuto partire da un foglio bianco – dice Hatton –. Con l’aiuto degli ingegneri abbiamo fissato le proporzioni, le dimensioni delle ruote, la silhouette, gli sbalzi corti. Abbiamo potuto creare spazio». Ma non è solo quello. Whelan afferma che «il futuro delle auto elettriche sarà sempre più legato alla connettività e ai servizi di supporto, quindi dobbiamo sviluppare il futuro della digitalizzazione per affiancare quello dell’elettrificazione».
La sostenibilità come elemento chiave
Uno dei punti chiave è la sostenibilità, sia per quanto riguarda i metodi produttivi sia nella scelta dei materiali. Già si usano, in JLR, tessuti tratti da bottiglie riciclate, pelle che è non-pelle, alluminio riciclato. «Il nostro obiettivo – afferma Hatton – è di essere i migliori al mondo». E se i fantasmi della E-Type e della Mark II aleggiano nell’etere di Gaydon, la loro presenza deve soltanto essere trattata come quella di due belle sculture, come «fonte d’ispirazione – dice Whelan – per spronarci a esprimere la stessa qualità». «Quelle vetture – conclude Hatton – erano estremamente avanzate rispetto alle altre e questo è quanto cerchiamo di fare adesso. Vogliamo che le nostre auto, incapsulando il lusso moderno, siano le più desiderabili».
(Articolo completo in A&D n. 249)