Tom Matano – uno dei creatori della MX-5 – e Jo Stenuit – Design Director di Mazda Motor Europe – raccontano cosa rende il design Mazda unico e quali differenze e analogie vedono tra le generazioni del design e dei designer.

Quali sono le maggiori sfide e i successi quando si tratta di progettare un’auto?

Tom Matano: «Il tuo tema stilistico iniziale deve arrivare alla produzione in serie senza perdere la propria essenza, superando il minuzioso esame associato alla progettazione del prodotto e alla fase produttiva. Nel mio periodo, ci siamo riusciti con le RX-7 FD, Miata NA/NB, MX-6 e Mazda3. Il grande team degli ingegneri Mazda ha supportato la visione stilistica e lavorato con noi».

Jo Stenuit: «La sfida è progettare e soddisfare numerosi requisiti assicurando al tempo stesso che la tua visione di designer di automobili non si perda. Funziona se ti concentri completamente sul tuo obiettivo (nel caso di Mazda: il design Kodo) e comunichi regolarmente con tutte le parti interessate all’interno dell’azienda. Il successo arriva se tutti i designer e gli ingegneri sono contenti del loro contributo e i nostri clienti apprezzano l’auto».

Quali sono le differenze e le somiglianze tra designer di diverse generazioni?

Jo Stenuit: «Ovviamente noi due abbiamo progettato per una generazione diversa di clienti, ma in linea di principio il design dell’auto è rimasto molto simile. Siamo entrambi appassionati di auto e vogliamo creare vetture che facciano emozionare le persone. Le auto moderne sono molto più complesse e richiedono un approccio progettuale più olistico. Un cambiamento molto grande è anche l’internazionalizzazione del design automobilistico. Avere un team di europei, russi, cinesi e indiani tutti insieme è reso possibile grazie a un mondo connesso, che lo rende anche molto più competitivo di prima».

Per Tom Matano, ci sono differenze basate sulle loro fasce di età dovute alla propria esperienza nelle varie fasi della vita. «Insieme alle nuove tecnologie, ci sono nuovi materiali e processi di produzione in continua evoluzione che influenzano il risultato del design. Altri fattori sono le modifiche normative che influenzano i cambiamenti fondamentali dell’architettura, come le norme sulla sicurezza o sul consumo di carburante che richiedono un’efficienza aerodinamica molto maggiore e pesi più contenuti. O i movimenti per la sostenibilità a zero emissioni/a zero emissioni di carbonio».

Qual è il ricordo principale quando ripensate alla vostra carriera in Mazda?

Per Matano, l’essere stato fortunato ad essere nel posto giusto al momento giusto e l’aver potuto lavorare con le persone giuste. «Ho potuto utilizzare tutte le mie conoscenze ed esperienze di vita lavorando negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, e collaborando con i migliori talenti a livello mondiale. Ad esempio, il designer Mazda Ikuo Maeda. È stato un attore fondamentale durante la mia carriera ed è stato il mio protetto negli Stati Uniti quando abbiamo iniziato a sviluppare la nostra visione e filosofia del design alla fine degli anni ‘90. Ikuo Maeda è diventato un vero leader mondiale del design».

Jo Stenuit aggiunge: «Anch’io sono stato fortunato. Fortunato a lavorare per un’azienda che ti consente di esprimerti e si aspetta che tu abbia la tua opinione e il tuo modo di lavorare, che ti permette di influenzare ciò che accade nel quartier generale di Hiroshima e di essere fortemente concentrato. Ricorderò sempre i miei due anni di permanenza in Giappone come uno dei momenti salienti della mia vita e del mio lavoro perché immergersi nella cultura giapponese è un’esperienza davvero unica e che scalda il cuore».