Una berlina dalle linee sinuose, priva di spigoli, scolpita dall’aria. È la nuova Sedan firmata Aehra, e dopo il Suv suo secondo modello, che è stata presentata al MiMo, all’Autodromo Nazionale Monza, e che secondo quanto dichiarato entrerà in produzione a partire dal 2025.  Il nuovo modello di Aehra è basato sulla stessa piattaforma elettrica del Suv. Pur condividendo lo stesso linguaggio stilistico e lo stesso trattamento delle superfici, la berlina ha una “personalità” diversa rispetto al modello a ruote alte, grazie a un design che si esprime in modo esplicito ed evidente nella parte anteriore e posteriore della vettura.

Rispetto al Suv il team di designer guidato da Filippo Perini ha “stirato”, linee e volumi del modello, sfruttando ancor più il concetto del monocorpo. Il risultato è un veicolo con un rapporto tra abitacolo e spalle nei passaruota migliorato, che restituisce un aspetto muscolare più marcato e dove la sportività risulta evidente.  «Vista di profilo – spiega Filippo Perini – l’auto è una linea ininterrotta dove gli spigoli sono quasi assenti. Un gioco di luci e ombre che ne scolpisce l’aspetto. La metà superiore rappresenta una forma pura e lineare che scorre elegantemente dal cofano al parabrezza, fino alla linea del tetto. Abbiamo deliberatamente creato una linea molto fluida, quasi come quella di un aereo. Si ha la sensazione che la Sedan scivoli nell’aria senza sforzo con grande efficienza, anche quando è ferma».

Grande attenzione è stata riservata nella scelta dei materiali, da un lato in continuità con quelli già adottati sul Suv dall’altro con alcune novità legate ai colori e in particolare ai cerchi degli pneumatici. Questi ultimi avranno un disegno più sportivo, con i cerchioni passati da 5 razze del Suv a 7 per la berlina. Il risultato richiama l’immagine di un turbine, con un’applicazione in carbonio che favorisce la pulizia del flusso per garantire maggiore aerodinamica. Una berlina che, secondo Filippo Perini, incarna «un’idea di lusso declinato per favorire la funzionalità. Non c’è niente di barocco o inutile, nulla che si possa ricondurre a mera ostentazione. È un concetto di lusso più raffinato, minimalista, direi quasi un lusso italiano, che in passato è già stato espresso nel nostro Paese e noi vogliamo seguire questa tradizione. Vogliamo lasciare al cliente un senso di pulizia delle forme e dell’abitacolo».