Sono passati due anni e mezzo dall’inaugurazione del GAC R&D Center Europe, centro stile che GAC ha aperto in via Tortona a Milano per preparare il terreno al suo sbarco in Europa affinando la sua brand identity per colpire il pubblico del Vecchio Continente. Il debutto arriverà nel 2026, cominciando da Polonia e Portogallo a cui seguiranno a stretto giro le altre piazze inclusa quella italiana, con le elettriche AION UT e AION V, ma nel frattempo la Casa ha approfittato della Design Week per presentare l’ultima concept car che riassume forse nel modo più efficace di sempre l’ispirazione di questo centro.
La concept car in questione si chiama Ultraluxury ed è stata concepita e costruita in scala 1:4 nel giro di poche settimane. Se il suo tema tecnologico è quello di una berlina di lusso a guida autonoma, il percorso stilistico ricava ispirazioni e spunti da alcune delle più rinomate icone del design del secolo scorso, non soltanto automobilistiche e in realtà nemmeno esclusivamente legate al mondo dei trasporti. Verniciata in un nero lucido ma profondo che esalta le forme nascondendo quasi le linee, la Ultraluxury omaggia le prima automobili con forme aerodinamiche e in modo particolare la Bugatti Atlantic del 1937, ma anche velivoli, come il leggendario aereo a reazione Concorde, orologi, mobili e oggetti di arredo e alta moda.
Le scenografiche e lunghissime porte, ad apertura perfettamente verticale e sostenute da un braccio e da un pistoncino nella parte posteriore, si spalancano su un abitacolo di evidente gusto retrò: legno a vista e pelle rossa circondano e rivestono sedili dalla struttura ultrasottile che sono in realtà vere e proprie chaise long, dalla postura quasi orizzontale, unite tra loro a formare un blocco compatto, mentre i comandi sono ridotti a una avveniristica maniglia verticale.
L’elemento forse più insolito, e autentico tocco finale, è la chiave personalizzata che assume la forma di un classico anello con incastonato un diamante. Quest’ultimo contiene il codice di riconoscimento dell’auto che viene letto da un apposito scanner dando accesso all’auto, attivandola e avviandola. Un elemento estremamente high-tech vestito di ricercata eleganza, ma capace di reinterpretare anche il gusto per gli oggetti preziosi del passato.