Lanciata alla fine del 2024 nella versione totalmente elettrica e da poco anche in quella ad autonomia estesa, con un motore a benzina che funge da generatore, la Leapmotor C10 è al momento la vera ambasciatrice del marchio cinese sbarcato in Italia e in Europa grazie alla partnership con Stellantis. Se infatti l’altro modello a listino, la citycar elettrica T03, può farlo percepire come un brand popolare, con la C10 il costruttore mette in campo uno stile asciutto ma di livello, che tradisce l’ispirazione agli outsider del mercato premium come Tesla, pur con prezzi di partenza inferiori ai 40 mila euro.

Le forme sono regolari e semplici, senza particolari movimenti sulle fiancate né alle estremità, dove troviamo un disegno “a mascherina”, fanalerie a sviluppo orizzontale unite da un profilo scuro all’anteriore e da un fascione a tutta larghezza al posteriore, poco ingombranti per lasciare intatte le superfici piene e pulite e trasmettere una sensazione di solidità.

Tuttavia, è all’interno che si percepisce meglio la ricerca dello status di lusso tecnologico. La plancia adotta linee orizzontali dritte e ininterrotte, dominata da due display e dalla totale assenza di comandi fisici, escluse le levette al volante e alcuni tasti posizionati sopra di esso. I rivestimenti morbidi e curati spaziano dal tessuto alla pelle ecologica fino alla plastica soft-touch con un interessante effetto satinato. Ampio lo spazio posteriore, garantito da lunghezza e passo generosi (4,74 e 2,83 metri rispettivamente) e da un pavimento piatto, privo di ingombri, che rende la zona posteriore davvero accogliente, oltre che luminosa grazie al grande tetto panoramico.

L’esperienza di guida è rilassante, anche se la ricerca esasperata dell’high tech non sempre va d’accordo con la praticità. Alcuni comandi elementari – come, ad esempio, la regolazione dei retrovisori – devono essere impartiti attraverso il menù del display centrale, in modo meno immediato rispetto alle nostre abitudini.