TRADIZIONE RIDISEGNATA (Auto&Design n.211)
Da lusso moderno a lusso in movimento. Così, guardando il futuro, Mercedes-Benz sviluppa la sua filosofia di design, sempre nel solco della sensual purity voluta da Gorden Wagener. Il concept F 015, presentato al CES di Las Vegas e poi al salone di Detroit, rappresenta una pietra miliare nella rincorsa all’“auto del futuro” e all’eccitante prospettiva della guida autonoma. «Volevamo un’auto lussuosa con gli interni di un comodo salotto», spiega il responsabile del design Daimler. «Volevamo che il connubio fra sensualità e purezza fosse espresso in modo speciale, intelligente ed emotivo, ma al tempo stesso segnalasse uno spirito pionieristico».
Creatura dell’Advanced Design guidato per gli esterni da SteffenKöhl, questo concept è caratterizzato da una struttura monolitica: piuttosto che parlare di volumi, Wagener preferisce parlare di “Spaceflow”, un movimento fluido dalla calandra alla coda: un’unica linea che dal frontale molto basso avvolge il tetto dell’abitacolo e poi scende verso la coda ma formando spalle muscolose sulle ruote posteriori, mentre le fiancate, alla cui struttura visiva contribuiscono gonne decisamente basse fra le enormi ruote da 26 pollici, è resa ancor più affascinante dall’apparente mancanza di montanti (i B proprio non esistono, con le portiere che si spalancano ad armadio).
Tutto è nuovo nella F 015: dai grandi moduli d’illuminazione anteriore e posteriore, un agglomerato di Led (anche la stella Mercedes è fatta di luci) in grado di “comunicare” con l’esterno (per esempio segnalando al pedone che è stato visto, o proiettando sull’asfalto un passaggio pedonale per invitarlo ad attraversare la strada), a quella che Wagener definisce «una perfetta simbiosi fra virtuale e reale» grazie anche ai pannelli delle fiancate interne, enormi touch screen messi a punto nello studio di Sunnyvale in California, attraverso i quali gli occupanti comunicano con l’esterno.
Non bisogna mai dimenticare che questa è una “Visione 2030+”; ma che secondo la casa di Sindelfingen è destinata a diventare realtà. In tale quadro, gli interni – curati dallo studio di Como diretto da Michele Jauch Paganetti e poi perfezionati dai designer guidati dal responsabile Mercedes degli interni Hartmut Sinkwitz – assumono una grande importanza: dai sedili con telaio d’alluminio rivestiti di una morbida ed elegante nappa bianca al pavimento di legno chiaro, in una fusione di materiali organici e sintetici per trasformare quel salotto in uno spazio vivibile, oltre che digitale, del futuro.