Il Museo Enzo Ferrari di Modena si rinnova con “Capolavori senza tempo”, un’esposizione di alcune delle vetture più eleganti della storia della Casa. La scelta dei modelli si è focalizzata su alcune delle gran turismo e delle auto sportive che, per il loro valore iconico e per l’importanza nell’evoluzione stilistica di Ferrari, hanno dato forma alla visione estetica della loro epoca, lasciando un segno indelebile nel settore automobilistico e non solo. Per l’apertura della mostra sono state scelte la 166 Inter del 1948 e la 750 Monza del 1954, affascinanti simboli del boom economico del dopoguerra. La 250 California del 1957 prosegue questa serie leggendaria, seguita ad esempio dalla 250 GTO del 1962 e dalla 365 GTS4 del 1969, e dalle più recenti Ferrari California del 2008 e GTC4Lusso del 2016.
Chiude idealmente questa sfilata d’eccezione la Ferrari Monza SP1, presentata lo scorso anno, una reinterpretazione innovativa delle barchette degli anni ’50 e capostipite di “Icona”, un nuovo concetto di vetture in serie limitata che sono ispirate ai modelli più evocativi della storia di Ferrari. Sono solo alcuni ma significativi esempi di come un’automobile possa diventare un simbolo universale ed eterno di bellezza. Le vetture sono presentate e messe in relazione con altri prodotti indimenticabili di diversi settori, dall’arredo all’elettronica e all’architettura, con i miti della musica e del cinema, in un raffinato gioco di rimandi e di influenze reciproche.
Delle teche espongono cronologicamente oggetti, opere artistiche e personaggi famosi, svelando inaspettate associazioni e accostamenti inediti con le vetture Ferrari di quell’epoca. Un invito a rileggere il design automobilistico come espressione di più ampi movimenti creativi, dallo stile streamlined che si diffuse a partire dagli anni ’30 alla ricerca di personalizzazione che distingue i nostri giorni. La mostra instaura così un dialogo fra mondi diversi che aiuta il visitatore a comprendere la formazione degli stilemi e dei simboli di ogni epoca, facendo rivivere le emozioni che ci hanno regalato.