Lo scorso mese di ottobre Thierry Metroz, a capo del centro stile del marchio francese più chic, aveva preannunciato: «In primavera sveleremo novità che lasceranno senza parole. Stiamo conducendo ricerche molto avanzate rispetto agli abitacoli, in ambiti non necessariamente afferenti alle finiture come da nostra tradizione». Come promesso, dunque, oggi è tempo di conoscere un intrigante progetto inedito, ancora allo stadio di maquette e impiegato finora per gli studi del team, ma proprio per tale ragione foriero di sviluppi d’eccellenza.

DS M.I. 21

Si tratta di un cockpit inizialmente capace di colpire grazie all’intensa sfumatura blu pavone «di un tessuto satinato che stiamo cercando di industrializzare», svela Metroz, ma poi davvero in grado di orientarsi verso una visione rivoluzionaria. Sulla plancia si dispiega infatti un’ampia superficie del tutto liscia, priva di schermi, sulla quale i comandi vengono proiettati da un piccolo elemento sistemato sul cielo dell’abitacolo. «In questo modo si eliminano tutti i tasti fisici, ma pure i display,  ridefinendo l’approccio al “ponte di comando” degli ultimi anni. Peraltro, in futuro la proiezione proverrà dalla parte posteriore del complesso, sotto il parabrezza, migliorando ulteriormente l’accuratezza».

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A questa impostazione, insieme pulitissima e scenografica, si accostano due pannelli laterali in plexiglas per funzioni secondarie «che potrebbero sparire durante le prossime fasi di perfezionamento», diversamente dalla piccola piastra centrale, fra i sedili, pronta a divenire una superficie tattile di vicina introduzione.

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Non basta: la proposta DS anticipa uno straordinario sistema audio con un singolo altoparlante che diffonde il suono con effetto avvolgente e viene integrato nel pianale, naturalmente privo di tunnel della trasmissione perché la struttura è stata immaginata su un’architettura elettrica. Ma Metroz, ancora non pago, prefigura ulteriori sorprese di rilievo… per l’esterno. L’appuntamento? Stavolta a ottobre, ma del 2023.