Presente, passato e futuro. La Ferrari 12Cilindri ha dentro di sé tutti gli elementi del tempo: celebra il motore V12, il propulsore per eccellenza del Cavallino, si concede qualche richiamo a modelli di ieri e anticipa idee e forme delle Ferrari di domani. La Ferrari 12Cilindri si ispira alle Gran Turismo Ferrari degli anni 50 e 60 e incarna appieno la missione delle Ferrari V12 a motore anteriore e due posti in un connubio di eleganza, versatilità e prestazioni. «Quando disegniamo un nuovo modello partiamo sempre da un sogno. Per la 12Cilindri era forte la tentazione di realizzare linee classiche, ma abbiamo detto no: questa vettura inaugura una nuova stagione stilistica per Ferrari, cambia radicalmente i suoi codici», racconta Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari dal 2010 e autore insieme al suo team del Centro Stile di più di sessanta Rosse.

«Uno dei tratti salienti della 12Cilindri è la linea che corre lungo tutto il volume dell’auto che è stata concepita come una fusoliera ispirata a principi aeronautici e futuristici, quasi fantascientifici. Nulla è al caso, ogni dettaglio e curato a livello maniacale e i muscoli sono trattati in modo rigoroso», continua Manzoni. Due elementi su tutti definiscono il frontale: la fascia nera che contiene i proiettori a Led, ispirata alla mitica Daytona, il cofango: «Quest’ultimo in particolare ci ha consentito di avere una pulizia unica delle linee, ma è stata una grande battaglia del centro stile con gli ingegneri perché è più pesante e difficile da realizzare rispetto a un cofano tradizionale». Le forme sinuose e decise della supercar a due posti hanno abbandonato i tratti umani: «Abbiamo evoluto il concetto di griglie che sembrano bocche e fari che assomigliano a occhi, l’auto ha una presenza così forte da essere considerata nella sua essenza senza richiami stilistici ad altri mondi».

Il progetto della 12Cilindri è nato quattro anni fa insieme alla versione Spider, una 12Cilindri a cielo aperto ancora più emozionante. «A tetto chiuso le due vetture mostrano poche differenze, sono entrambe elegantissime», racconta Andrea Militello, Head of GT Cars Exterior Design. «Sulla Ferrari 12Cilindri i parafanghi sono trattati con grande precisione geometrica: le linee sono sempre frutto di intersezioni di volumi e c’è un approccio alla forma più funzionale che genera un effetto innovativo». Discorso analogo per l’architettura del posteriore: anche in questo caso, a governarne lo stile è il rigore. Quello della Ferrari 12Cilindri è uno specchio di poppa puro, ottenuto per sottrazione riducendo il volume dell’insieme. In coerenza con l’anteriore, i fanali sono incastonati all’interno di una lama che attraversa tutto il volume e a partire da essa si delinea il tema forse più caratteristico della 12Cilindri.

Gli interni seguono un andamento meno di rottura con il passato rispetto agli esterni e sono stati progettati seguendo una suddivisione in tre livelli. «Il primo, definito dalla parte superiore della plancia, si innesta sulla zona sellata dei pannelli porta. Poi c’è la zona centrale e infine le vasche e i sedili», spiega Fabio Massari, Head Of GT Cars Interior Design. Altrettanti i display nell’abitacolo: uno davanti al guidatore (15,6 pollici), uno centrale (10,5 pollici) e uno davanti al passeggero (8,8 pollici). Per essere al passo con i tempi gli interni fanno ampio uso di materiali sostenibili, tra i quali l’Alcantara in poliestere riciclato al 65%. «Con la 12Cilindri si apre un nuovo capitolo stilistico per Ferrari che porterà un design inedito a tutti i prossimi modelli», conclude Manzoni. In attesa della Ferrari elettrica: appuntamento al prossimo anno.