Mai come in questo periodo, in cui non si parla d’altro che di dimensione digitale e intelligenza artificiale, Auto&Design ha raccolto così tante testimonianze da parte dei responsabili del car design su quanto sia importante continuare a realizzare modelli fisici. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma da Katharina Sachs, tedesca trentaduenne senior exterior designer Volvo, che abbiamo incontrato presso la scuola AgenForm CEMI (Centro Europeo Modellismo Industriale) a Savigliano, a un’ora d’auto da Torino, dove è tornata in aprile per una giornata di incontri a testimonianza della sua esperienza.
La sua storia professionale affonda le radici proprio tra i banchi di AgenForm CEMI, un’istituzione nata nel 1998 dalla collaborazione con A.N.F.I.A. (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e affermatasi come un polo formativo di riferimento, attirando studenti da ogni angolo del globo desiderosi di intraprendere una carriera di modellista nel settore del transportation design. Il percorso di Katharina Sachs, che tra l’ottobre 2010 e il luglio 2011 ha frequentato il corso Tecnico Modellismo Industriale quando era appena diciassettenne, ne è un esempio eloquente.
Come la stessa Katharina ha sottolineato, l’esperienza italiana ad AgenForm CEMI le ha fornito una «profonda comprensione della progettazione 3D e della trasformazione delle idee in realtà tangibile». In un settore dove il passaggio dal concept virtuale all’oggetto fisico è tutt’altro che scontato, la padronanza della modellazione in argilla rappresenta un ponte insostituibile. Le mani del designer diventano strumenti per dare forma alle visioni, per esplorare volumi e superfici con una libertà e una sensibilità che difficilmente un software può replicare appieno. «Ho imparato come colmare il divario tra idea e pratica, fra concetto ed esecuzione, sviluppando sia le competenze tecniche sia la mentalità creativa necessarie per dare vita ai progetti». La modellazione in clay non è solo una tecnica manuale, ma una vera e propria palestra per la mente creativa. Permette di sviluppare un senso dello spazio, delle proporzioni e del fluire delle linee che sono essenziali per un design automobilistico armonioso e accattivante.
Il corso di modelleria ha inoltre instillato in Katharina una filosofia progettuale radicata nella comprensione del mondo fisico. «Mi ha insegnato che ogni materiale ha una sua logica e che il design di successo riguarda il rispetto e l’utilizzo di tale logica piuttosto che l’insistenza sulla forma senza comprenderne le fondamenta». Dopo l’esperienza formativa a Savigliano, che le ha fornito le solide basi tecniche, Katharina ha proseguito il suo percorso con un’esperienza presso l’Italdesign Giugiaro e poi con gli studi più specifici in design automobilistico all’Università di Pforzheim. Proprio l’esperienza pratica acquisita grazie ad AgenForm CEMI le ha permesso di accedere a quella università, dove l’esperienza in officina era un requisito d’ammissione.
L’approdo in Volvo Cars nel 2017 ha segnato l’inizio di una brillante carriera culminata con la leadership del design esterno della rivoluzionaria EX30. Un successo che, come Katharina stessa riconosce, ha le sue fondamenta nell’apprendimento delle «basi di come lavorare con i volumi e costruire superfici» acquisite alla scuola di Savigliano, «elementi chiave per trasferire con successo le idee di design nella realtà», soprattutto in un’epoca in cui il design gioca un ruolo cruciale nel comunicare la tecnologia all’avanguardia presente nelle automobili. Il ritorno di Katharina Sachs ad AgenForm CEMI non è stato solo un’occasione per celebrare un percorso professionale di successo, ma anche un momento di ispirazione per i giovani studenti che, come lei un tempo, muovono i primi passi nel mondo affascinante e complesso del design automobilistico.