Con l’avvio della produzione nello stabilimento di Borgaretto (TO), il progetto Mole Urbana pazientemente concretizzato da Umberto Palermo negli ultimi anni vende finalmente giungere a conclusione la prima fase. I quadricicli elettrici nella loro veste definitiva sono originali e gradevoli e convincono per il sapiente equilibrio tra artigianalità e visione industriale che si esprime tramite una costruzione modulare semplice e razionale, attenta alla scelta dei materiali e all’ottimizzazione delle risorse.

Due misure di passo e diversi allestimenti, inclusi quelli destinati all’uso commerciale, fanno di questi veicoli dall’ispirazione rètro una proposta vivace e attraente. Schematica nella struttura di base del telaio e della carrozzeria, mostra però una grande cura nell’abbigliamento finale, con l’impiego di legno, metallo e stoffa, e originali borse portaoggetti alloggiate nella zona anteriore, mentre sul modello Sport GT si concede una cellula dell’abitacolo dalla forma più arrotondata e qualche suggestione “racing” più legata all’atmosfera che alle performance, ma accattivante.

Il progetto di Umberto Palermo non si ferma però a questa gamma di modelli, la cui commercializzazione inizia in questo stesso periodo, ma guarda avanti: realizzata grazie a un asse virtuoso tra aziende e istituzioni che si estende tra il Piemonte e le Marche, Mole Urbana guarda già alle possibili prossime evoluzioni del mercato europeo della mobilità sostenibile. In particolare, al progetto UE chiamato E-Car (ma noto anche informalmente come “M0”) che sarà annunciato il prossimo dicembre e che ha ispirato anche la recente concept car Dacia Hipster. Dovrebbe infatti favorire la nascita di una categoria di vetture urbane a metà tra quadricicli e citycar. Essenziali, con struttura da vere automobili ma alleggerite di alcuni vincoli circa il corredo tecnologico, specie sul fronte sicurezza attiva, che oggi rendono costose anche le vetture più piccole.

A questo orizzonte è rivolta Malya, presentata anch’essa il 7 dicembre in veste di “bozza tridimensionale” più ancora che di vero e proprio prototipo, ma che illustra l’evoluzione del concetto costruttivo di Mole Urbana in quella che potrebbe essere la nuova dimensione accessibile del trasporto individuale. Forme e stilemi rimandano al mondo delle fuoristrada classiche così come le grandi ruote e l’assetto rialzato, per trasmettere solidità e robustezza anche da una sagoma di appena 3,75 metri di lunghezza per 1,45 di altezza.