Un denominatore comune lega due progetti di ricerca molto diversi tra loro quali la Toyota FCV Plus, vettura dalle forme e dai contenuti futuribili, e la Lexus LF-FC, grande berlina che presto si evolverà in un modello di serie. Presentati allo scorso Tokyo Motor Show, questi due concept sono infatti nati entrambi al Tokyo Design Laboratory, centro stile del gruppo Toyota. Lo abbiamo visitato guidati da Hidenori Takatoo, General Manager dello studio, insieme ai Katsuhiro Inatomi e Kan Takei, rispettivamente Group Manager e Assistant Manager del Design Communication Toyota.

Tokyo Design Laboratory ha sede a tutti gli effetti nella capitale, ma lontano da grattacieli e autostrade. E’ ubicato nel verde, sulla sommità di una collina e circondato dai ciliegi – lo spettacolo della fioritura ad aprile è un’esperienza imperdibile, molto giapponese, assicurano i designer confermando l’importanza che la natura riveste nella loro cultura. La struttura, che in origine ospitava un college, è stata acquistata e riallestita da Toyota nel 1999 per dare una nuova sede a Tokyo Design, centro di ricerca avanzata attivo dal 1963. Gli spazi sono ampi, circa 80mila metri quadrati con studi di progettazione ampi e luminosi, modelleria e fresatrici per creare maquette in scala e a grandezza naturale, sale di presentazione e terrazze esterne.

«Siamo un piccolo studio a confronto del design center del quartier generale ad Aichi, il nostro è un team di 24 persone di cui 12 designer, incluso il sottoscritto», premette sorridendo Takatoo. «Qui sviluppiamo concetti avanzati per prodotti futuri, che vengono poi trasferiti ad Aichi. Alcuni dei loro designer, o di altri centri dell’organizzazione del design Toyota, vengono qui di volta in volta in piccoli team per svolgere progetti specifici. Siamo in mezzo alla natura, in un luogo ideale per concentrarsi sul progetto». Dall’esterno proviene il canto degli uccelli, e non è un sottofondo registrato.

La Lexus LF-FC Concept e la Toyota FCV Plus sono mosse da un propulsore elettrico alimentato da una fuel cell a idrogeno. «E’ un tipo di motorizzazione che consente di intervenire sull’architettura. Cambierà la silhouette del veicolo e ci sarà più spazio all’interno, grazie al serbatoio più compatto per l’idrogeno», spiega ancora Takatoo. Come tutti i centri di design del gruppo (circa una decina nel mondo), anche Tokyo Design Laboratory si avvale degli input che arrivano da Toyota Innovation Hub, il centro di monitoraggio sulle nuove tecnologie informatiche che la casa giapponese ha aperto vicino a San Francisco nel 2012. «Tutto ciò che viene da quell’area avrà un impatto molto forte. Sappiamo che i cambiamenti sono velocissimi e osserviamo le evoluzioni tecnologiche con grande attenzione».

Tra gli aspetti tecnici che influenzeranno il design delle prossime vetture, Hidenori Takatoo cita senz’altro anche l’aerodinamica. «E’ molto importante, le più difficili da trattare sono ovviamente le auto piccole e allora lavoriamo molto sul sottoscocca. I veicoli a combustione termica, con i loro scarichi, sono piuttosto bassi, ma con i nuovi sistemi di propulsione questi componenti non saranno più necessari e potranno facilmente essere coperti da carenature, oggi in uso sulle vetture più costose».

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