Sono passati tre anni esatti da quando il giovane atelier FG Frangivento, guidato dall’imprenditore torinese Paolo Mancini e dal designer bellunese Giorgio Pirolo, ha presentato al Salone Parco Valentino la concept Asfanè, supercar destinata a segnare l’inizio dell’attività di questo brand nato a Moncalieri (TO). Pochi giorni fa al Mauto, il Museo dell’Automobile del capoluogo piemontese, è stata presentata la versione finale, la Asfanè DieciDieci marciante ma soprattutto completa anche stilisticamente, che ha mostrato al pubblico presente i tratti scelti per definire una volta per tutte l’immagine di marca.

La novità maggiore è nel frontale, dove ha debuttato l’inedita soluzione “a trimarano” ispirata alle auto da competizione, scelta da Pirolo per accompagnare le altre “firme” distintive delle sue creazioni: la linea continua che unisce il passaruota posteriore con la parte anteriore della vettura e gli inserti color alluminio, omaggio alla tradizione degli artigiani carrozzieri del passato.

Ulteriori modifiche sono state dettate da esigenze tecniche: la meccanica, composta da due motori elettrici anteriori e da un benzina turbo posteriore per una potenza totale di 1010 CV (di qui la scelta di aggiungere al nome la parola “DieciDieci”) era definita sin dall’inizio del progetto, tuttavia la sua installazione ha reso necessaria una maggior ventilazione per la zona posteriore ottenuta aggiungendo due prese d’aria subito dietro le portiere e maggiorando il condotto “a periscopio” sopra il tetto, mentre per accogliere a dovere i componenti del powertrain ibrido è stato ampliato il tunnel centrale nell’abitacolo.

Quest’ultimo, di impronta più lussuosa e meno corsaiola rispetto a molte altre hypercar di questo tipo, conserva forme fluide, quasi “bio”, in cui spiccano dettagli come la grande isola a forma di Sicilia sospesa sopra la plancia, il selettore del cambio che riproduce la sagoma dell’auto e, all’interno delle porte ad apertura verticale, le maniglie gialle a forma di pistola.