I CINQUE DESIGN PILLARS

Volkswagen ha annunciato la ripresa della produzione dell’elettrica ID.3 dopo lo stop a causa della diffusione della pandemia di coronavirus. Lo stabilimento di Zwickau lavora a capacità ridotta e con un ciclo rallentato. Nella prima fase di avvio, la produzione è di circa 50 ID.3 al giorno, un terzo del volume stabilito prima dello scoppio della pandemia. Zwickau è stato il primo stabilimento Volkswagen situato in Germania a riprendere cautamente la produzione, a seguito dell’interruzione iniziata a metà marzo. Ecco i principi stilistici generali della ID.3, ce li racconta Klaus Bischoff, responsabile del design del gruppo Volkswagen.

La Volkswagen ID.3 sancisce un taglio netto con il passato. Il design della vettura è il risultato di un ripensamento totale dei principi stilistici che ispireranno anche l’estetica di molti altri modelli Volkswagen del futuro. «Con la ID.3, prima Volkswagen costruita sulla piattaforma dedicata alle elettriche di tutto il Gruppo (la MEB), inauguriamo i nostri nuovi cinque pilastri di design: il primo è la piacevolezza, grazie a linee morbide e aggraziate, il secondo è l’essenzialità, espressa da un design pulito e superfici curate», racconta Klaus Bischoff, responsabile dello stile del marchio tedesco.

Il terzo pilastro è la logica, fondamentale per ricercare quelle soluzioni e idee che rendono la ID.3 più fruibile nella quotidianità, seguita dall’innovazione: «Le matite dei 430 designer provenienti da 30 nazioni diverse che lavorano in Volkswagen sono guidate anche da questo tema. Lo scopo è creare una vettura che sia definita da linee gradevoli e funzionali, ma che rappresenti al tempo stesso un’esperienza per l’utente». Il quinto e ultimo principio è la purezza. Via tutto ciò che confonde ed è superfluo, rimane solo quello di cui abbiamo realmente bisogno: «Non significa poca cura dei dettagli, anzi. Ciò che non serve provoca confusione e poca grazia. Abbiamo invece disegnato la ID.3 ricercando l’ordine».