Cosa nasconde la concept car Vel Satis dietro il suo profilo di silice ed i suoi riflessi enigmatici?
Vel Satis annuncia molto semplicemente le attitudini che potranno seguire le vetture Renault di alta gamma a breve termine. Si tratta di un coupé elaborato sulla piattaforma della Laguna, il cui compito è di sintetizzare quale sarà il design Renault alla vigilia del terzo millennio.
Non si sfugge dunque al volume “monocorpo”, emblematico della gamma Renault, per portarsi qui verso una sorta di monovolume ribassato. La scrittura è coerente con lo stile Renault di questo fine secolo.
Come l’Initiale, la Vel Satis è liscia e limpida come una scultura di Moore, strutturata come una Zadkine, con delle grandi superfici lisce, una prua aggressiva, che si rifà vagamente a quella della “40 CV” degli anni Venti.
Il design è affinato all’estremo, le linee sono tese, gli spigoli chiaramente marcati. La silhouette è dinamica, con un lungo sbalzo anteriore e un posteriore contenuto, scondo una legge che dettò le proporzioni delle “GT” più leggendarie.
La Vel Satis ha una volumetria di vettura d’alta gamma: lunghezza 4680 mm, larghezza 1880, altezza 1350, passo 2873 e due diverse misure di carreggiate, anteriore 1619 e posteriore 1609 mm. E’ animata dal motore trasversale L7X, il V6 3 litri 24 valvole che è stato portato a 210 cavalli per l’occasione.
L’aspetto più sorprendente si osserva nella parte posteriore con uno strano lunotto verticale e panoramico, misterioso come un elmo di guerriero medioevale che dissimula uno sguardo. Un immenso tetto di vetro prolunga il parabrezza e crea un ambiente teatrale nell’abitacolo. Le ampie porte (circa 2 metri di lunghezza che non trova eguali nella progettazione dell’automobile) scivolano verso l’avanti e sono comandate a distanza.
L’allestimento è al contempo semplice e sontuoso, sposa lusso e tecnica, tradizione e avanguardia, può definirsi un condensato di idee tipiche del product e industrial design con immagini e contenuti molto avanzati. Le console ad alta tecnologia rivestono un arredamento artigianale.
L’opacità delle leghe metalliche flirta con il calore del cuoio beige, la morbidezza del Nabuck di color mattone, l’eleganza del legno, la finezza di un tessuto in fibra di carta. Un orologio Mauboussin si accompagna ad una tastiera di computer. Due schermi 16/9 sono installati sul cruscotto e sulla console posteriore per diffondere le immagini che raccontano il viaggio e danno informazioni storico-culturali sui siti attraversati.
Un piccolo scomparto accoglie una bottiglia di champagne e dei flûte in cristallo Saint-Louis. La Vel Satis si rifà all’universo dell’arredamento e dell’architettura.
Sono diversi anni che Patrick Le Quément, direttore della Qualità e del Design Industriel Renault, si impegna nella difesa e nella dimostrazione del lusso alla francese. Il design Renault si attacca ai concetti più che allo stile, i prodotti Renault non sono “belli”, in una prospettiva estetica, ma sono intelligenti. Sono dei concetti prima ancora di essere dei begli oggetti. E’ una caratteristica dello spirito francese che ha sempre amato trattare le idee.
L’articolo continua su Auto & Design n. 112