La Seat Formula, presentata in veste di prototipo marciante al Salone di Ginevra, non esprime semplicemente il concetto della “barchetta” nella sua forma essenziale: è, prima di tutto, un compendio di design che anticipa le future tendenze del marchio.
L’idea di realizzare una “barchetta” ad alte prestazioni prende vita nell’aprile 1998 al Design Center Europe di Sitges (Barcellona), il centro di design avanzato del Gruppo Volkswagen, sotto la guida di Erwin Himmel. Nel mese di settembre il progetto viene presentato alla direzione Seat e approvato.
Quindi, in ottobre, inizia la costruzione del prototipo che viene realizzato da Stola in Italia, a Torino. “Lo spirito di questa vettura – dice Erwin Himmel – riflette il carattere dinamico di un’azienda che si rivolgerà sempre di più ai giovani con prodotti sportivi, capaci di trasmettere una forte carica di energia.
Ecco, la Formula realizza questo obiettivo di fondo: esprime il nuovo carattere del marchio Seat. Lo fa divertendo, ma anche provocando”. Divertire e provocare. La Seat Formula si inserisce idealmente nella nicchia delle vetture-provocazione da divertimento puro, come la Renault Spider o la Lotus Elise.
Non a caso, tutto il progetto è finalizzato all’ipotetica produzione in piccola serie. La struttura è formata da uno “space frame” in estrusi di alluminio, sulla quale sono assemblati i pannelli della carrozzeria in composito: questa soluzione ha consentito anche di limitare notevolmente i pesi (la Formula pesa appena 900 kg).
Il motore è montato in posizione posteriore centrale su un telaio in alluminio e collocato su supporti pressofusi non saldati, in modo da contribuire alla rigidità strutturale dell’insieme. La scelta dei progettisti è caduta sul 2 litri turbo a 4 cilindri e 20 valvole utilizzato dalla Seat nei rally, che presenta notevoli doti di potenza (240 CV a 5800 giri/min) unite ad una possente erogazione di coppia (295 Nm fra 2100 e 4800 giri/min).
Il tutto, unito al peso molto contenuto della vettura, si traduce in prestazioni di assoluto rilievo, sia in termini di velocità massima (235 km/h) che di accelerazione (da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi).
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