2006200101_Volvo_S60A dispetto di chi la considera come un genere ormai in declino, la berlina tradizionale a tre volumi rimane uno dei temi fondamentali per il design dell’automobile. In questi ultimi anni non sono mancati approcci degni di nota: la Mercedes-Benz Classe S, la Audi A6, la Volvo S60, ammirata allo scorso salone di Parigi per la sua immagine fresca e le proporzioni convincenti.

Per comprendere il segreto di un risultato così riuscito bisogna risalire alle origini del progetto. “L’obbiettivo – spiega il direttore del design Peter Horbury – era quello di disegnare 2006200102_Volvo_S60un’auto capace di attrarre un pubblico giovane, che fino a quel momento non aveva mai preso in considerazione il marchio Volvo. In breve: disegnare una berlina che somigliasse a una sportiva nell’aspetto e nella guida”.

I designer hanno iniziato a lavorare sulla S60 partendo dalla coda, ma non hanno certo trascurato il frontale. L’anteriore rappresenta la terza variante del tema “soft nose” introdotto sulla S80 e proseguito sulla V70. La griglia quadrettata scura aggiunge drammaticità e sportività in un’epoca di cromature.

 

La S60 è uno degli ultimi progetti condotti da Volvo prima dell’acquisizione Ford e del conseguente ingresso nel Premium Automotive Group, che include i marchi di prestigio della casa americana. I primi disegni risalgono al 1995, anche se l’avvio vero e proprio è stimabile intorno al 1997 poichcoupé i programmi Volvo hanno anteposto il progetto della V70 a quello della S60. Le prossime vetture della casa svedese a essere presentate, i successori degli attuali modelli S/V40, mostreranno già i frutti del legame con la Ford in quanto a condivisione dei componenti, mentre il primo SUV con marchio Volvo, per ora noto solo con la sigla di progetto P28, sarà costruito sullo stesso pianale che sostiene la S60.

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