Ha nomi diversi: Coupé, Tuscani, Tiburon, ma deriva dalla prima concept car della casa, il coupé HCD-1. E’ la nuova sportiva Hyundai (nome in codice GK), e alla base del suo arrivo alla ribalta c’è una parola chiave. Semplicità. A dare un’impronta singolare al progetto ha pensato Park Jong-Su, vicepresidente del design Hyundai Motor, consegnando al suo staff il modello in scala di uno squalo perché realizzasse lo stesso look dinamico. “È un design eterno – spiega Park – basato su una forma vivente, naturale”.

Il risultato finale, che ha esordito nel settembre 2001, era decisamente piacevole. L’assenza di un look familiare o di elementi caratterizzanti della gamma Hyundai non preoccupa Park. “Non avere stilemi di marca è un vantaggio, perché consente di essere più innovativi”.

La GK inoltre è il primo progetto di un nuovo modello Hyundai concepito e realizzato integralmente con la tecnologia digitale, in questo caso tramite il supercomputer Silicon Graphics Onyx2. Per quanto, durante la digitalizzazione, si perdano alcune sfumature secondarie, i vantaggi sono superiori agli inconvenienti. “Naturalmente un prototipo reale resta insuperato, ma questo sistema è molto più rapido ed economico”, osserva Park.

“I nostri designer usano ancora il blocchetto degli schizzi per buttare giù nuove idee a mano libera perché non pensano in forma digitale”, commenta il vicepresidente. “Per quanto riguarda la tecnologia di design, ora siamo alla pari con le aziende leader del settore”.

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