Un’architettura di sapore aeronautico, che ricorda le forme di un piccolo dirigibile e una carrozzeria in alluminio spazzolato lasciato a vista. La Mitsubishi si rivolge a chi ricerca nuove tendenze in ambito creativo con la concept Se-ro, presentata allo scorso salone di Tokyo insieme alla “i”, già svelata a Francoforte. Olvier Boulay, direttore del design del marchio giapponese, ripercorre su Auto & Design i passaggi chiave che hanno portato questi due modelli alla ribalta, a conclusione di un processo iniziato prima del suo arrivo alla Mitsubishi.
Con un aspetto a metà tra il futuristico e il nostalgico, Se-ro deve il suo nome all’espressione inglese secret room, la stanza segreta dove i bambini possono nascondersi per un po’ dal mondo degli adulti. “In Giappone – spiega Boulay – le abitazioni sono piccole e l’auto è una seconda casa. Per questo il design interno, con l’abitacolo riconfigurabile, è importantissimo”. L’atmosfera a bordo è piacevole e rilassante, con aspetti più moderni, assicurati dagli elementi in alluminio, e con una dimensione più calda e domestica, creata dalle sellerie in pelle morbida e dal cuoio utilizzato per il pavimento.
Anche la “i”, concept car a quattro posti, fa appello a un mondo molto hi-tech, con un aspetto però piuttosto diverso dalla Se-ro. Il susseguirsi di curve e superfici tonde e levigate sul corpo vettura ricorda il bio-design anni Ottanta, ma la “i” non è solo stylish: la sua forma ovoidale è stata affinata in galleria del vento sino a raggiungere un Cx finale di appena 0,24 punti, un valore notevole per una vettura lunga solo 3,5 m. “I nostri prodotti mirano a mescolare gli aspetti tecnici con quelli naturali, facendo riferimento allo stile giapponese moderno, con cui intendiamo sedurre i clienti”, riassume Boulay.
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