Un’auto costruita intorno all’uomo, nel senso più stretto del concetto. Il modello di ricerca Sassou presentato dalla Mazda allo scorso salone di Francoforte si basa su un approccio in cui la funzione e l’estetica si evolvono a partire dalla persona. Il destinatario finale dell’oggetto non è più un elemento da “incastrare” in un bell’involucro progettato a partire dalla creatività, ma è il soggetto ispiratore di tutto il processo di disegno. Luca Zollino, responsabile del design per la Sassou, spiega: «Siamo partiti dal package e abbiamo lavorato intorno ai manichini, con l’idea principale di dare a tutti i passeggeri la stessa posizione dominante sulla strada».
Iniziato nel gennaio del 2005, il progetto è stato sviluppato nel centro design Mazda di Francoforte, con la definizione della prima maquette, in scala 1:2,5, già a marzo. Nell’aprile, il team della Sassou ha iniziato a spostarsi tra Francoforte e Torino, dove avveniva la costruzione del modello in scala 1:1. Vista la scadenza davvero improrogabile del salone di Francoforte, lo sviluppo della Sassou ha seguito un ritmo serratissimo, con una particolare attenzione ai temi dell’abitabilità. «Abbiamo lavorato moltissimo sull’accessibilità all’auto – prosegue Zollino – intesa sia per i passeggeri che per la facilità di carico di oggetti nel vano bagagli».
Nonostante la firma “europea” nel design e l’esecuzione italiana del modello, la Sassou mantiene forte il legame con la cultura della madre patria. Il teatro Kabuki, in particolare la tecnica di trucco Kumadori, che prevede l’uso di spesse bande di colore per enfatizzare i connotati del viso, ma anche lo Shoji, cioè la trasparenza della carta di riso utilizzata nell’arredamento, sono alcuni degli spunti da cui i designer sono partiti per lo sviluppo dell’abitacolo.
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