Con la concept Barchetta, studio per un piccola sportiva due posti realizzato sulla base della Fiat Panda 100Hp, la Stile Bertone ha celebrato a Ginevra i 95 anni dalla sua fondazione, ma è anche tornata a proporre un principio caro al fondatore dell’azienda Nuccio Bertone. Quello di creare sportive da sogno partendo da vetture popolari. Lo aveva fatto lui stesso per la prima volta nel 1947, con la Barchetta su base Fiat Topolino e lo ha voluto ripetere la moglie, Lilli Bertone, con questo prototipo completamente marciante che della Panda da cui deriva non mostra alcun segno stilistico.
Il progetto è stato sviluppato in tempi brevissimi, secondo un programma articolato di ricerca e competizione tra i designer della Stile, con gli stessi passi propri di una vettura di serie. Il risultato è una vettura sportiva di proporzioni interessanti, davvero piccola con i suoi 358 cm di lunghezza ma di forte presenza, con molti dettagli che riaffermano il valore del legame saldo tra forma e funzione che ha reso famosa la Bertone in passato. Un altro punto fermo del lavoro svolto con questa concept car è la ricerca di semplicità, anche nelle parti più tecnologiche. L’apertura verticale delle porte libera completamente l’abitacolo, e introduce una novità: imperniate dietro ai passaruota posteriori, entrambe si aprono all’indietro. Semplicità anche all’interno, disegnato al 98 per cento in digitale ma dove sono bandite tutte le esagerazioni hi-tech che offuscano la natura originaria dell’oggetto automobile. Una plancia leggerissima di lacca bianca, levigata, quadranti ben definiti, tutti uguali per dimensione, un trattamento molto “meccanico” della zona del cambio, che sottolinea visivamente la natura sportiva e divertente della vettura.
L’articolo continua su Auto & Design n. 163