Sorprendente. Al primo sguardo, Tubik è la Citroën che non ti aspetti: colpisce per estetica, dimensioni ed architettura, specie in un’epoca in cui tutti presentano dei concept per auto compatte da città, o per crossover un po’ Suv e un po’ coupé. Eppure, quell’alto muso verticale ha un che di familiare, e non solo per la presenza ben evidente del double chevron. Tubik, con le sue linee e superfici molto contemporanee, è evocativo di un veicolo storico della marca, il Type H, e del suo progenitore Tub, come il nome stesso lascia indovinare.
Ma è ben lungi dall’essere un furgone. Dotato di un interno lussuoso e tecnologico dai tratti originali e futuribili, propone a nove passeggeri con bagagli al seguito un modo nuovo di viaggiare, come spiega Carlo Bonzanigo, responsabile Concept Cars e Advanced Design degli Esterni Citroën. «Questo veicolo per noi è rappresentativo del trittico “Stile, Prodotto, Tecnologia”, un concetto che consideriamo fondamentale per i nostri progetti. Il mix dei tre ingredienti può variare, ad esempio nel caso della Révolte lo stile era prevalente. In Tubik sono presenti tutti e tre, e gli studi sociologici condotti dal Prodotto hanno fornito uno spunto fondamentale».
Il concetto si rivolge infatti a un segmento di mercato dove langue l’offerta di un veicolo con caratteristiche analoghe. Ci sono famiglie con più di tre figli, oppure “allargate” e ricomposte, o gruppi di amici che desiderano condividere il viaggio. «C’è una soglia critica, quella dei cinque posti, oltre la quale bisogna scegliere tra l’avere sette posti rinunciando al bagaglio o trasportare anche quest’ultimo limitando però le sedute. Fare clic sul pulsante di modifica per modificare questo testo.
Oggi i monovolume, anche di segmento elevato, non consentono di risolvere questa equazione», osserva Bonzanigo. Da qui, l’idea di Tubik, non un “pulmino”, ma «un veicolo concepito per ridare importanza e fascino al viaggio, che immaginiamo intelligente, condiviso, connesso e tecnologico».
L’articolo continua su Auto & Design n. 190