Sono passati quasi vent’anni da quando la Volvo prese l’audace decisione di abbandonare il caratteristico design “a scatola” di Jan Wilsgard a partire dal prototipo ECC (Environmental Concept Car) a basso impatto ambientale. Un package di forme, volumi e grafica innovativi che avrebbe contraddistinto tutte la autovetture Volvo dalla S80 di prima generazione in poi, compresa l’attuale S60. Ora, però, i tempi sono maturi per una nuova definizione di design scandinavo “cool”.
«Volevamo tornare alle superfici anziché alle linee», spiega Peter Horbury, per quasi due decadi responsabile del design Volvo, che ora coordinerà le attività di progettazione del gruppo Geely. Con la disponibilità della nuova piattaforma SPA (Architettura di Piattaforma Scalabile) e il nuovo proprietario, la cinese Geely a cui la Ford ha venduto l’iconico marchio svedese, è ora possibile ridefinire il design Volvo, fin qui caratterizzato dal corpo vettura massiccio, dall’elegante calandra rettangolare e dalla grafica particolare dei fanali posteriori.
La piattaforma SPA era già stata presa in considerazione negli ultimi giorni della proprietà Ford, ma l’idea di abbandonare la vecchia strategia di design Volvo fu introdotta dopo l’acquisizione da parte di Geely e l’arrivo, come nuovo CEO dell’azienda, di Stefan Jacoby, che decise anche di orientarsi verso un gruppo motore-trasmissione-ponte a 4 cilindri di dimensioni ridotte. Horbury chiese all’ex designer Ford Andreas Nilsson di dirigere il design avanzato Volvo e di occuparsi del nuovo concetto di vettura grande, il cui risultato fu la proposta senza compromessi svelata ad aprile 2011.
Articolo completo su Auto & Design n. 192