Adrian van Hooydonk, responsabile del design BMW, parla di “haute couture” dell’auto. Andrea Zagato, la cui firma sottolinea la sportività della BMW Zagato Coupé presentata quest’estate a Villa d’Este, saluta la collaborazione con la casa tedesca come «un’ottima condivisione di due Dna che si completano a vicenda». Nata come idea al salone di Ginevra del 2011 e realizzata in poco più di un anno, la vettura ha finora raccolto unanimi consensi e sembra destinata a una produzione limitata, a cui potrebbe affiancarsi la versione roadster – anche questa frutto della collaborazione fra BMW e Zagato – che si è vista ad agosto a un altro concorso d’eleganza, quello di Pebble Beach.

«L’importante – spiega Zagato – era creare un’atmosfera positiva di lavoro, tirare fuori il meglio da tutti, dimostrare la reciproca capacità di fare lavoro di squadra». Da una parte il chief designer del carrozziere italiano, Nori Harada, e Marella Rivolta Zagato (moglie di Andrea) in veste di art director nonché responsabile di trim&color; dall’altra lo stesso Van Hooydonk con Karim Habib. «L’idea italiana di stile – afferma il responsabile del design BMW – non è molto diversa dalla nostra. In questo caso loro hanno introdotto espressioni forti, vistosità. Noi abbiamo contribuito con la precisione delle superfici». «E’ stata una collaborazione affascinante ed esaltante», gli fa eco Marella Zagato: «Si trattava di fare emergere l’identità dei marchi, rispettando forme e tradizioni della BMW, ma anche le caratteristiche del design italiano».

Harada si è adoperato per dare alla vettura, costruita sulla base della piattaforma Z4, una forma più sinuosa, meno teutonica, con proporzioni rigorose. Marella Zagato si è invece occupata dei particolari ma anche di quel colore “Rosso vivace” che conferisce alla vettura calore italiano in un’elegante sensazione d’alluminio («Come una lattina di Coca appena tolta dal frigo», dice). «E’ un rosso molto scuro e con potenti riflessi metallici», fa eco Van Hooydonk: «E’ un colore forte, che esprime carattere e sottintende elevate prestazioni».

Articolo completo su Auto & Design n. 196