«Un corpo scultoreo con modellati che prendono incredibilmente vita sotto la luce naturale». Con questa descrizione quasi romantica, Alessandro Maccolini, responsabile del design esterno, introduce la nuova Alfa Romeo Giulia in versione stradale, anticipata dal carattere grintoso e supersportivo della “sorella scapestrata” Quadrifoglio verde.

Le due vetture, pur condividendo molto dal punto di vista estetico e progettuale, grazie allo sviluppo congiunto del design dei due modelli, hanno identità profondamente differenti. «La versione Quadrifoglio è forte di uno stile sinergico alle sue prerogative di sportività assoluta, mentre la versione “normale” si presenta estremamente bilanciata offrendo, dal punto di vista stilistico, il medesimo corpo e le medesime proporzioni in chiave più razionale e pulita e con elementi che ne esaltano l’eleganza», spiega Maccolini.

In questa nuova versione della Giulia, il trilobo sul frontale diventa ancora più iconico e riconoscibile, perdendo lo slot e lo splitter, elementi funzionali all’aerodinamica della versione Quadrifoglio. Il fianco, privato della voluminosa minigonna della versione sportiva, esprime una sensazione di forza e slancio ancor più marcata; mentre il posteriore, senza il diffusore aerodinamico, lascia spazio a una presenza su strada meno marcata, ma comunque di forte impatto.

«Entrambe le versioni sono state sviluppate in pista e a stretto contatto con i tecnici e i collaudatori – specifica ancora Maccolini – un’attività che ci ha permesso di affinare alcune caratteristiche in funzione delle migliori prestazioni possibili».

Anche gli interni, così come gli esterni, sono stati sviluppati con l’obiettivo primario della versione Quadrifoglio, con poche differenze tra le due versioni. La plancia, con il suo movimento fluido di superfici, rimane la stessa, ma il design del volante appare meno estremo, nonostante la presenza del tasto start tipico delle vetture sportive. L’elemento di settaggio dalla forma circolare posto sul tunnel centrale, il “dna”, perde la funzione “race”, ma permette comunque la gestione del set up dinamico.

Anche senza il quadrifoglio, quindi, la nuova Giulia non rinnega la sua natura, profonda e intrinseca, di vettura sportiva capace di mettere al centro il guidatore e le sue emozioni, nella migliore tradizione Alfa Romeo.